Conosciuti in tutto il mondo i cantuccini stavano vivendo un buon momento, come emerge dai numeri del 2019 diffusi dall’assemblea di Assocantuccini. La produzione certificata è passata da 2.036 tonnellate del 2018 a 2.300 tonnellate nel 2019 (+12,9%). Ma come andranno le cose dopo la crisi del coronavirus? Secondo Giovanni Belli, presidente dell’associazione dei produttori, ”i cantuccini toscani sono tra i prodotti regionali più internazionalizzati. Il valore al consumo supera i 41 milioni di euro e una parte importante del fatturato è realizzato sui mercati mondiali. La nostra preoccupazione principale riguarda proprio la domanda estera. In tanti paesi duramente colpiti dalla pandemia, i consumi di beni d’importazione sono in contrazione”.

Ovviamente i problemi legati al turismo verso l’Italia e la Toscana si fanno sentire rallentando la vendita dei prodotti tipici a forte identità territoriale. “I danni possono essere incalcolabili per tutto il ‘made in Tuscany’ agroalimentare a forte vocazione esportatrice. Le eccellenze dolciarie soffriranno così come quelle vitivinicole. Siamo nella stessa situazione”. Che si può fare? “Vediamo un’unica strategia possibile per contrastare questa crisi – spiega Belli -. Puntare con decisione sulla promozione nei mercati esteri, per non perdere le posizioni che abbiamo conquistato con grandi sforzi nel corso degli anni. Purtroppo, in questo momento mancano proprio gli strumenti più adatti per realizzare questa operazione: non ci sono incentivi per promuovere all’estero la Toscana e le sue Dop e Igp tramite campagne digitali sui social”.

“Le Associazioni di promozione e i consorzi di tutela – prosegue il responsabile di Assocantuccini – potrebbero fare tanto per sostenere i consumi dei prodotti tipici utilizzando le nuove tecnologie ma i bandi sono rimasti fermi ai tempi pre-Covid: incentivi all’apertura di show room e partecipazione a fiere. Il mondo, però, nel frattempo è cambiato e non tornerà più lo stesso. Il digitale e il commercio elettronico sono ormai la quarta gamba della distribuzione: il canale più dinamico e l’unico in forte crescita. Chiediamo alle istituzioni regionali un grande sforzo su questi cambiamenti e la messa a punto di strumenti che possano aiutarci a cavalcarli’. Senza le nuove tecnologie e un’adeguata presenza in rete rischiamo di perdere il contatto non soltanto con i consumatori esteri ma anche con una quota significativa di quelli nazionali. Mi riferisco ai nostri giovani, le cui preferenze e i cui gusti sono sempre più mediati da Internet”.

Una maggiore presenza sui social, dunque, e magari, qualche buon “influencer” potrebbero aiutare i cantuccini a superare con slancio la crisi mondiale derivante dal coronavirus. Nella speranza che presto i turisti stranieri tornino a sperimentarli nei loro viaggi in Toscana.

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