Francesco ai suoi 25 lettori non vuol dire nulla un anno dopo l’impresa? E pensare che tutto era iniziato storto! Il direttore mi pungola mentre lavoro oggi. Non sa che l’ emozione l’ho già provata stamattina aprendo i social e trovando le fotografie dei miei compagni di sciarpa che hanno accompagnato il mio viaggio tragicomico verso Trieste. Anche a voi capita di riguardare gli ultimi secondi commentati da Little Bear e provare la sensazione di pelle di cappone dietro la collottola?

Il 9 Giugno per diverso tempo non sarà più il compleanno del vostro ex compagno di scuola. La speranza è che venga sostituito al più presto con una nuova data (che coincida con la promozione in serie A) che come un nuovo amore non cancellerà quello precedente ma lo sostituirà per importanza. Il susseguirsi di eventi che l’anno scorso hanno segnato la nostra giornata di gloria A Trieste e già stato descritto lo scorso anno.

Una giornata da mister Bean che si è tramutata grazie al nostro grande Pisa e grazie, a mio parere, al nostro grande condottiero che siede (poco) in panchina in una notte da leoni. La rottura della Citroen che non mi aveva mai abbandonato in precedenza e mai lo ha fatto successivamente . Le prime voci in piazza a Castrezzato, in provincia di Brescia, dove si è fermata la macchina: “è un segnale si vince”, l’altro “no si perde”. Ognuno legge i segnali come crede.

La sorte ci viene in soccorso, troviamo una Panda in affitto ma nella mia macchina siamo in sei. So che da Milano giungeranno a Trieste alcuni componenti dei gruppi organizzati. Li contatto telefonicamente ed essendo di strada passano e raccolgono me e un famoso tifoso di cui non posso fare il nome ma solo il cognome: il Carugini.

Durante la partita non sono lucido: il caldo, la stanchezza, la preoccupazione non mi fanno godere delle gioie fino agli ultimi minuti quando, come avrebbe detto il presidente più amato, “non ci prendono più”. Da lì il delirio e la consapevolezza di averci sempre creduto.

Sempre. I calciatori ci credevano. Non si capacitavano di come fosse possibile una classifica così scadente. Lo dicevo a tutti. Mi dileggiavano i fenomeni rossonerazzuribianconeri.

Adesso mi chiedono come va il Pisa e io sotto i baffi agli stessi rispondo che stiamo arrivando, non senza pensare a quel pomeriggio giuliano in cui il popolone ha ricominciato a pensare in grande.

Hope.

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