Se analizziamo i dati la situazione più grave in Toscana è nella provincia di Massa Carrara. Si prosegue poi verso Sud, includendo le province di Pisa, Lucca e Livorno. In questa zona, nella parte Nord Ovest della regione, abbiamo un contagiato da coronavirus ogni 1200 abitanti, mentre nel resto della regione ve n’è uno ogni 1700 abitanti. Ci sono poi dei picchi preoccupanti: un infetto ogni mille abitanti a Lucca e uno ogni 600 a Massa Carrara. Ancora peggio le cose in Lunigiana, quella striscia di terra racchiusa tra Massa Carrara, La Spezia e Parma: c’è un morto per coronavirus ogni 2500 abitanti (a Pontremoli 5 morti su 7mila abitanti).

A cosa si deve questa maggiore incidenza? Molto probabilmente ai vacanzieri provenienti dal Nord, soprattutto Milano ma anche Parma e Bergamo. In più ci sono i pendolari, che lavorano o studiano al Nord e nel weekend tornano in Toscana. A questo bisogna aggiungere che, in media, la popolazione è più anziana rispetto alla media (a Massa Carrara il 25% dei residenti ha più di 65 anni, in Lunigiana il 30%).

“Per quanto riguarda la costa – dice a Repubblica Lorenzo Roti, direttore sanitario della Asl Toscana Nord Ovest – sicuramente il fenomeno della migrazione dal nord nelle seconde case e nei campeggi ha contribuito a diffondere il contagio”. Un dato spiega molte cose: il 20-25% dei contagiati di questa zona non ha il medico di famiglia. Sono i “milanesi” (ma anche veneti ed emiliani) che hanno raggiunto le seconde case della Versilia e dei dintorni. Situazione complessa da gestire, visto che l’ospedale di Massa ha solo 5 specialisti per le malattie infettive. Per fortuna Pisa (molto più grande) non è troppo lontano.

Sono 238 i nuovi casi positivi al coronavirus registrati in Toscana. Salgono dunque a 3.067 contagiati dall’inizio dell’emergenza. I casi attualmente positivi in cura sono 2.699. Per quanto riguarda i ricoveri, ad oggi sono in totale 1.162 di cui 244 in terapia intensiva. Questi i numeri che fotografano la situazione toscana alle ore 15 di martedì 24 marzo. Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 1.850 tamponi. Dei 2699 tamponi risultati positivi questa è la suddivisione per provincia di segnalazione, che non sempre corrisponde necessariamente a quella di residenza: 622 Firenze, 243 Pistoia, 159 Prato (totale Asl centro: 1.024), 387 Lucca, 314 Massa-Carrara, 285 Pisa, 162 Livorno (totale Asl nord ovest: 1.148), 140 Grosseto, 176 Siena, 211 Arezzo (totale sud est: 527). Dal primo febbraio ad oggi nei laboratori toscani sono stati effettuati in tutto 15.701 tamponi su 14.149 casi.

Intanto si apprende che sono 540 i ventilatori richiesti per i reparti di terapia intensiva di tutta la Toscana. Purtroppo, però, non ci sono aziende in grado di metterli a disposizione in tempi brevi. “C’è un problema di produzione e di tempi – dichiara il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Firenze, Giancarlo Fianchisti – le aziende, quasi tutte all’estero, non ce la fanno a mantenere questi ritmi e le informazioni che vengono fornite sui termini di consegna non sono certe. Dopo l’aggiudicazione in tempi record della gara Consip, le aziende sanitarie toscane cercano di rifornirsi di un numero sempre maggiori di ventilatori attraverso Estar, l’Ente di supporto tecnico-amministrativo regionale. L’approvvigionamento di macchinari tecnologici per terapia intensiva diventa così una corsa contro il tempo”.

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