Francesco Fasulo

Comincia coi brividi procurati da Blanco che duetta con Arrigoni e non con Mahmood. Finisce con Torregrossa che fa brillare le facce abbronzate e saltellare i piedi ancora renosi di quelli innamorati come noi. Sotto gli occhi di tutti il bozzetto di quel che sarà di certo un capolavoro.

Inutile commentare questo o quel cavaliere. La disfida è all’inizio e dopo il saccheggio subito a Cittadella ricominciamo da quel che abbiamo. La voglia. Ripartiamo da quella. Tutto sarà perdonato se vedremo la voglia e la consapevolezza di ciò che vuol dire essere in una piazza come questa.

Credo che oggi lo abbia capito l’80 di maglia. Dopo aver segnato il rigore sembrava frastornato dall’urlo del suo nome scandito in modo, spero per lui, indimenticabile.

Lo sa Ernesto che ha nel cuore quella famosa foto in cui sembra che abbracci l’Arena, uno dei motivi che l’hanno persuaso a rimanere. Lo ha capito Rolandone nostro che con le città con i gamberoni e il lampo giallo al parabrezze è andato sempre bene e non vuole perdere la fama da capitano.

A proposito di Zena, ci si vede all’Arena domenica, io sarò lì. Io vado all’Arena. Bona Ugo. Forza Pisa.

Ah, Asencio, vieni al ritorno, con o senza ditino.

Tifosi del Pisa

 

Foto: Gabriele Masotti

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