Le rondinelle volano e la torre è ferma. Il bravo titolista mi ha proposto di cominciare da qui il primo articolo della stagione post Big Dream targata D’Angelo. Ci prendono a pallate. Ci rifacciamo coi pici al mucco pisano e siamo felici lo stesso e la coppaccia non la vinceremo lo stesso.

Non mi preoccupo perché siamo un castello di sabbia in riva al mare (semicit. “La costruzione di un amore” di Ivano Fossati). Bisogna provare e riprovare senza scoraggiarsi e perseguendo il proprio gioco che adesso non è nemmeno disegnato col carboncino.

Sabato andremo in quell’acquerello desolato dove piove sempre e dove non vinciamo mai (Cittadella). Loro sono già a colori e hanno stragiocato a Lecce dove noi anche lo scorso anno non abbiamo mai visto la palla. Andranno per ricominciare a disegnare il futuro i giocatori che non hanno ancora un volto nell’immaginario del Popolone nerazzurro.

I Canestrelli, i Maneskin pardon Jureskin, Cissè devono entrare nel cuore dei tifosi come i tre rumeni che saranno lo scheletro del Toro poderoso rappresentato nei quadri di Gheorghe Fikl (nella foto).

Lesto Rolando, con questa tavolozza la consegna è vicina e il committente è molto esigente, altrimenti non saresti qui. Bona Ugo. Forza Pisa.

 

 

Foto: quadro di Gheorghe Fikl (modernism.ro)

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