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Forteto, un libro curato da Fiesoli su un sito del Governo

- Cronaca
16 Novembre 2020

Un libro sulla scuola ha scatenato un putiferio in Toscana (ma non solo). Intitolato “Il libro dimenticato dalla scuola”, descrive le esperienze di lavoro educativo e formativo nelle scuole della zona del Mugello (Firenze) ed è stato curato da Rodolfo Fiesoli, fondatore della comunità Il Forteto, condannato per abusi e maltrattamenti a 14 anni e 10 mesi, n carcere a Padova dal 7 novembre 2019.

La presentazione del libro in questione è stata inserita (e tuttora compare) tra le pagine del sito (vedi foto) del Centro nazionale di documentazione e analisi per infanzia e l’adolescenza del Dipartimento per le Politiche della Famiglia. Una “svista clamorosa”, visto che si tratta del sito che il governo italiano dedica ai minori e all’infanzia. Senza dimenticare che il Forteto è finito al centro di uno scandalo enorme, con pesanti condanne e moltissimi adolescenti vittime di abusi.

Ma c’è anche un altro aspetto da non sottovalutare. Il libro figura tuttora in alcune biblioteche. Una di queste è la biblioteca Terzani di Campi Bisenzio (Firenze). A denunciarlo è il capogruppo di Forza Italia, Paolo Gandola. “Nella Biblioteca comunale di Campi è ancora disponibile un libro scritto da Rodolfo Fiesoli che valorizza e mitizza l’esperienza educativa del Forteto. Davvero un fatto inaccettabile, visto che la  Cassazione ha condannato il profeta a 15 anni di carcere. Ma c’è di più. Insieme a Ale Ciaccheri oltre due anni fa regalammo in biblioteca il libro Setta di Stato che raccontava cosa era il Forteto. Chissà come mai il libro non è mai stato inserito in catalogo…”. Gandola presenterà un’interrogazione al prossimo consiglio comunale.

Il caso finisce in Parlamento. Il deputato Giovanni Donzelli (Fratelli d’Italia) segnalerà la “stranezza” alla commissione parlamentare che indaga sul Forteto. “Oltre al fatto che il libro di Fiesoli non dovrebbe trovarsi in quel sito e nelle biblioteche pubbliche – dice a La Nazione l’avvocato Giovanni Marchese, che difende alcune vittime della comunità – il problema sarebbe capire se gli educatori che vengono menzionati lì dentro sono in giro a diffondere il credo del Forteto”.

 

 

 

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