“È tutto sbagliato, tutto da rifare”, diceva quel toscanaccio di Gino Bartali. E chissà cosa avrebbe detto oggi leggendo la notizia che riguarda il Comune di Follonica (21mila abitanti in provincia di Grosseto), i cui cittadini dovranno tornare al voto per eleggere il sindaco perché le elezioni del 26 maggio scorso sono state annullate. Ma cos’è successo? Riavvolgiamo il nastro.

Con 5mila 864 preferenze Andrea Benini (Pd) vince le elezioni e conquista la fascia tricolore. Ma il suo sfidante, Massimo Di Giacinto (centrodestra) non si dà pace e insieme ai partiti che lo sostengono presenta ricorso al Tar. Che gli dà ragione. Il motivo è puramente matematico: il totale di voti espressi non è stato 11.727 bensì 11.728, pertanto con 5.864 preferenze Benini non ha ottenuto la maggioranza al primo turno. Niente elezione al primo turno, si deve andare al ballottaggio, anche se per un solo voto. La matematica non mente.

Il compito di mandare avanti il Comune viene affidato a un commissario prefettizio, in attesa che si faccia il ballottaggio. Deluso Benini, che a caldo si lascia andare a una battuta: “Torno a essere un cittadino comune. Eravamo come la mozzarella, ora sia scaduti”. Non è tempo di polemiche, però, la campagna elettorale è già iniziata. Basta parlare dei ricorsi, si torna a discutere dei problemi cercando di accaparrarsi almeno un voto in più dell’avversario. Il suo avversario, Di Giacinto, fresco della vittoria del ricorso, esulta: “Giustizia è fatta, avevamo ragione noi”. Parte da 4.637 preferenze, ma può vantare lo scacco inferto a Benini e il centrodestra in ottima salute in tutta la Toscana. Non si limita, però, al perimetro della coalizione. Si rivolge a tutti: Metteteci alla prova, cambiamo insieme”.

Il voto si terrà in primavera, probabilmente lo stesso giorno delle Regionali.

Massimo Di Giacinto e Andrea Benini

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