Torna la rievocazione storica dell’associazione “Pisa Ghibellina”, un raduno per gruppi del XIII secolo. L’appuntamento è sabato 21 e domenica 22 Settembre presso la Tenuta di Santallago sul Monte Serra (Pisa). Quest’anno sarà “ricostruita” la battaglia di Montaperti (4 settembre 1260). L’evento, in collaborazione con l’associazione “La Livornina Corteo Storico Città di Livorno” e “I balestrieri di Porta San Marco” di Pisa, intende creare un’occasione di confronto e studio tra rievocatori/ricostruttori storici, accademici e universitari e pubblico appassionato. Un appuntamento importante che unisce in modo intelligente la cultura e il territorio, cui va dato merito all’ingegner Francesco Maria Chierchia, responsabile di “Pisa Ghibellina” nonché organizzatore ed esperto di rievocazioni medievali.
Nelle prossime iniziative saranno rievocate tutte le battaglie che hanno caratterizzato il duecento italiano: oltre a Montaperti ci si concentrerà su quelle di Campaldino, Cassano d’Adda, Benevento, Tagliacozzo, Cortenuova, Fossalta e altre battaglie. Alla rievocazione e ricostruzione di esse sarà legato un ciclo.
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Primo cittadino di Pisa dal 1976 al 1983, poi deputato per due legislature eletto nelle liste del Pci, Luigi Bulleri si è spento all’età di 90 anni. Nella guida della città della Torre pendente si distinse per le battaglie “sociali”, a partire dalla requisizione degli appartamenti sfitti da assegnare gli alloggi a chi ne era privo. Per questo suo interventismo fu ricordato come il sindaco che “ruppe la catena“. Si trovò, infatti, a tagliare materialmente la catena del complesso di via del Brennero assegnato ai soldati americani, dando le case in locazione in un periodo in cui la fame di alloggi aveva assunto livelli impressionanti.
Lo chiamavano il “sindaco contadino”, per ricordare le sue umili origini legate alla terra. Nato in un podere di Pomarance (Pisa), aveva fatto il contadino-mezzadro (come teneva a precisare) e poi, come sindacalista, si era impegnato nella difesa dei lavoratori, avvicinandosi poi alla politica a partire dai primi.
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Cultura
Nell’estate del 2025 si concluderà il restauro degli affreschi di Giotto nella Cappella Bardi in Santa Croce a Firenze, che raffigurano le storie di San Francesco. La bella novità, resa nota dall’Opera di Santa Croce e l’Opificio delle Pietre Dure, è che finiti i lavori per due mesi i ponteggi resteranno al loro posto, per le visite al pubblico. Questo consentirà di poter ammirare da vicino i capolavori di Giotto.
Intanto sono già emerse alcune importanti novità sugli affreschi. Precedentemente c’era una decorazione probabilmente geometrica. Altre tracce, invece, sono riconducibili alle sinopie.
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Il Dipartimento di Psicologia Clinica dell’Università di Pisa ha dato vita, unica realtà europea, a corsi di approfondimento e formazione fino a qualche anno fa ritenuti impraticabili. Mentre sta volgendo al termine quello sulla Meditazione lo staff guidato dal direttore del Dipartimento, professor Angelo Gemignani, affiancato dal.
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Trovarsi nel famoso campo di papaveri di Monet e passeggiare insieme alla sua amata Camille e al figlio Jean, esplorare da vicino il laghetto delle ninfee avendo la sensazione di trovarsi in acqua con gli stessi fiori dipinti all’infinito dall’artista francese. È un viaggio incredibile tra reale.
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“L’Estate sta finendo”, cantavano o meglio “tormentavano” i Righeira qualche anno or sono. Una stagione di fuoco, sia per il clima sahariano che per gli apparenti ottimi affari . Invece la parola chiave, in questa strana estate è last minute, vacanze brevi e povere, soprattutto per il.
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Una pisana “sugli scudi” nell’incanto dell’isola di Mykonos, dove nei giorni scorsi si è svolto un evento per le nomination delle Eccellenze Italiane, che avranno la loro conclusione a Washington il prossimo mese di ottobre. Tra i premiati la pisana Irene Carloppi, da oltre 15 anni attiva come tour.
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Che pagliacciata il calcio moderno. De Rossi esonerato. Stavo per scrivere un articolo sui clown che hanno reso il nostro calcio insopportabile ma la notizia di Totò Schillaci era attesa ed è arrivata. Gli occhi spiritati del figlio del popolo dimenticato si sono spenti oggi.A cinquantanove anni se ne va il giocatore più iconico degli anni Novanta, non il più forte anzi. Il più improbabile degli eroi, categoria “lucky looser”. Quelli che, ben inteso a mio parere, hanno una carriera al di sopra delle loro possibilità ma comunque meritoria, legata ai propri sforzi. Nessuna cassanata o balottellata.Qualche strafalcione linguistico, un aspetto comune, alcune scelte irrinunciabili hanno impresso il “nuovo Anastasi” nell’immaginario e nel costume italiano. Se ne va il Carneade che qualcuno aveva posto nel posto giusto al momento giusto. Italo (mio papà) spese lacrime e sudore per comprare i biglietti della finale. Naturalmente prima della semifinale persa di Zenga e Caniggia.Ero già stato a vedere il trionfo del Camerun sull’Argentina, che giocò la prima e l’ultima partita, le uniche di Italia ’90 che vissi dal vivo. Mi trovavo a Malta a studiare inglese e l’esaltazione per le notti magiche all’estero era ancora più forte e più sentita, come succede spesso per gli emigranti.
Insieme ad una comunità italiana quei momenti pazzeschi e indimenticabili per la mia vita e quella della generazione che rappresento. Forse solo oggi ci accorgiamo, 70’s Boys and Girls, di come siamo stati fortunati a vedere quel mondo.
Francesco Fasulo
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