Ultima settimana per la mostra “Ritorni. Da Modigliani a Morandi” visitabile fino a domenica 15 settembre al secondo piano del Museo Novecento a Firenze. L’esposizione, che ha il merito di aver portato nel capoluogo toscano l’unico autoritratto del pittore livornese noto anche col soprannome di Modì, vuole celebrare i dieci anni del museo di piazza Santa Maria Novella attraverso opere appartenute all’ingegnere e collezionista Alberto Della Ragione, figura di grande rilievo per la città. La sua collezione rappresenta infatti il cuore di una delle istituzioni che lavora per promuove una Firenze rivolta al contemporaneo: il museo diretto da Sergio Risaliti nasce infatti attorno a un nucleo di opere a lui appartenute e pochi anni dopo l’alluvione da lui donate al Comune per supportare – spiegava – la “nobile attività del prof. Ragghianti per dotare la Città di Firenze di un centro promozionale d’arte contemporanea, atto a rifare della Città una viva capitale d’arte”.
A circa quarant’anni di distanza da quella donazione, le opere avevano trovato una collocazione stabile nell’antico Spedale delle Leopoldine grazie al progetto museologico di Valentina Gensini, oggi direttrice artistica del MAD, Murate Art District e già direttrice dal 2014 al 2017 del Museo del Novecento. La donazione di Alberto Della Ragione, che pure ne rappresenta il nucleo centrale grazie alle sue 241 opere legate agli anni a cavallo tra le due guerre, è affiancata da lavori provenienti da altre donazioni. Meritevole di nota il Lascito Ottone Rosai con le tele raffiguranti i principali intellettuali fiorentini vissuti nei suoi anni, tele che, insieme ad alcune vedute della città, rendono il terzo piano dello stabile un luogo magico, sebbene poco noto.
In questo panorama la mostra riporta accanto alla donazione alcune opere appartenute a Alberto Della Ragione e poi confluite in altre collezioni private. Tra queste possiamo ammirare quadri di Renato Guttuso – di notevole forza la Crocifissione qui esposta-, Carlo Carrà, Giorgio Morandi e Amedeo Modigliani: sua la tela che ha goduto già dagli anni Trenta di notevole interesse da parte del mercato, unico autoritratto realizzato dall’artista, che il collezionista vendette intorno al 1944 non senza dispiacere stando a quanto scriveva: “Circa la cessione del Modigliani sono sicuro anch’io che mi pentirò, ma è proprio questa certezza che nobilita il sacrifizio fatto non per me ma per coloro i quali hanno diritto di poter contare su di me checché avvenga”. Con il ricavato della vendita infatti cercò di finanziare il lavoro di artisti giovani e sperimentali.
Una mostra dunque che celebra tanto la pittura del Novecento italiano quanto lo stesso collezionista che Guttuso ricorderà con queste parole: “Della Ragione seppe soprattutto darci ciò che di più avevamo bisogno: la fiducia e l’amicizia. Viveva con noi della stessa passione, si bruciava alla stessa fiamma: le sue lettere erano lettere di un fratello, di uno sposo, di un padre”.
Ilaria Clara Urciuoli