Il “Premio Toscana Città di Cascina”, in programma a Cascina dall’11 al 22 giugno sotto la direzione artistica del maestro Daniel Rivera, accoglierà 125 pianisti da tutto il mondo. Oltre che dall’Italia i partecipanti arriveranno da Argentina, Armenia, Cina, Croazia, Bulgaria, Lituania, Messico, Slovenia, Regno Unito, Ungheria e Stati Uniti.
“Sono certamente numeri da capogiro quelli che caratterizzano la terza edizione del Premio Toscana Città di Cascina – ha detto l’assessora alla cultura Bice Del Giudice –. Un concorso pianistico internazionale organizzato anche quest’anno dal Comune di Cascina, in collaborazione con l’associazione cascinese Amici della Musica. Numeri importanti, in un certo modo anche inattesi per quanto l’impegno profuso nell’organizzazione sia stato massimo. Numeri che ci hanno imposto, anche da un punto di vista organizzativo, un potenziamento delle risorse umane da destinare soprattutto ai giorni delle audizioni, in considerazione del fatto che a Cascina arriveranno, pur scansionati, 125 pianisti per partecipare al nostro concorso”.
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In una lunga intervista al Tirreno il sindaco di Pisa, Michele Conti, traccia un bilancio sui suoi sette anni (a fine giugno) alla guida della città della Torre pendente. Lo slogan scelto dal primo cittadino è questo: “Una città che si muove”. Azzeccato, perché cosa c’è di peggio di una città che, invece, sta ferma?
Affinché succeda qualcosa di positivo, ovviamente, occorrono idee, tanto lavoro e risorse. Uno degli obiettivi prioritari di cui parla Conti è riportare la città a quota 100mila residenti. Perché si è capito, dopo gli anni della grande fuga nei comuni limitrofi, che una città che lentamente si spopola è una città che muore. Non si può vivere solo di turisti e/o lavoratori pendolari. I residenti servono eccome. Non solo per le tasse che rimpinguano le casse del Comune.
Dopo i primi lavori fatti, realizzando quelle che il sindaco chiama le.

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Eventi

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Cultura
È risaputo come la perdita di una persona cui ci si sente legati per vari motivi affettivi sia molto dolorosa e per lenire il dolore ci si attacchi al ricordo che, come dice Isabel Allende, non consente “una separazione definitiva”. Sono numerose le maniere con cui coltivare la memoria della persona perduta, ognuna corrispondente al modo con cui, in vita, aveva passato il suo tempo su questo pianetino sperduto nel nulla dell’immenso universo.Così, per esempio, quando si perde uno scrittore si registra una grande perdita, potremmo sottolineare, come disse Moravia al funerale di Pasolini, persino di qualcosa.
Università
Il futuro di Internet passa da Pisa. Importante scoperta di un gruppo di ricercatori della Scuola Normale Superiore: è stata calcolata la distanza massima entro cui si possono trasmettere password e altri dati riservati con sicurezza assoluta. Si tratta di mille chilometri. Stiamo parlando di ricerche relative.
Tempo libero
Una bella pedalata è in programma sabato 29 marzo, organizzata da Fiab Pisa: si andrà in bici dalla città della Torre fino a Viareggio in compagnia degli amici di Fiab Firenze, passando da San Rossore e toccando la foce del Serchio, Marina di Vecchiano (dove ci sarà.
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Lo Scolmatore
“Passata è la tempesta odo… i cittadini fare festa”. Già, una festa riservata ai soli residenti ed ospiti nelle splendide città toscane, soprattutto Firenze e Pisa, che evidentemente hanno ben appreso la lezione impartita dai tragici eventi del 4 Novembre 1966. Da allora ne è passata di.
Toscani nel mondo
Sarà il toscano Lucio Corsi a rappresentare l’Italia all’Eurovision, in programma a Basilea a metà maggio. L’annuncio è arrivato dopo la scelta di Olly, vincitore di Sanremo, di fare un passo indietro.
Grande soddisfazione del cantautore arrivato secondo alla kermesse sanremese. Questo il.
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Saremmo ipocriti se dicessimo che non ci dispiace. L’allenatore che ha riportato il Pisa nel calcio che conta, dopo un’infinità durata 34 anni, avrà sempre un posto nel cuore dei tifosi nerazzurri. Insieme alla società e ai giocatori ha un merito enorme per lo straordinario risultato raggiunto. È stato il regista, il condottiero della grande cavalcata del Pisa, dall’inizio alla fine. Per questo il suo addio, anche se mancano ancora i comunicati ufficiali, lascia l’amaro in bocca.
Il calcio però è così, lascia poco spazio ai sentimenti. Quasi nessuno. Si muove veloce, a volte anche troppo. Inutile dare colpe a questo o a quello. Se Inzaghi non rimane a Pisa ci sarà più di un motivo. Divergenze di vedute sul futuro calcistico della squadra e sul lavoro da impostare nella campagna acquisti, offerte economiche più allettanti, si possono fare diverse ipotesi. La vera ragione potrebbe essere anche un mix di cause.
I tifosi non devono rimanerci troppo male. La gratitudine a Inzaghi per quello che ha fatto non potrà mai venire meno, su questo non ci piove. I rapporti d’amore, anche quelli più importanti, possono finire. Ognuno vada avanti per la propria strada con serenità. Grazie a Pippo Inzaghi per quello che ha fatto, e un sincero in bocca al lupo per il suo futuro professionale.
Cosa dobbiamo e possiamo aspettarci ora? Una sola cosa: che la società nerazzurra continui a lavorare bene, come ha fatto in questi ultimi anni, e individui presto un tecnico all’altezza del Pisa e delle sue legittime ambizioni.
Il progetto della famiglia Corrado.