– Andrea Cosimi –
Mentre ci godiamo questo splendido momento, aspettando di vedere chi salirà in A dai playoff, in attesa delle prime mosse di mercato (già una “finestra” i primi dieci giorni di giugno) e dell’uscita del calendario il 6 giugno nell’ambito del Festival della serie A che si terrà a Parma, abbiamo posto alcune domande al giornalista Massimo Marini, volto noto da chi ama i colori nerazzurri e che sicuramente non ha bisogno di presentazioni.
Hai vissuto in pieno gli anni di Romeo, che differenza noti tra le promozioni di quegli anni e questa ultima?
“Una promozione è sempre una promozione e dà sempre le stesse meravigliose sensazioni ed emozioni, ma oggi in generale c’è molta più distanza verso la ‘piccola informazione’. A quei tempi era più facile interagire con chi gestiva e rappresentava il calcio, adesso è cambiato il modo di rapportarsi ed è forte l’influenza delle televisioni nel calcio moderno. Non mi piace la distanza determinata dal fatto che è uno sport che dipende sempre di più dalle esigenze televisive, in sostanza da chi paga i relativi diritti. Ricordo di aver intervistato Maradona senza permesso, ‘fiondandomi’ in campo, ora una cosa del genere non sarebbe più possibile”.

Per anni hai condotto “Parliamo con Romeo”, come nacque la trasmissione?
“A quei tempi giocavo a pallone, suonavo e cantavo. Per iniziativa di Giuseppe Rossi era nata Radio Tele Pisa Canale 50 che mi chiamò a dare una mano. Ricordo la mia prima telecronaca della partita Calcinaia-Cascina… Mi presentavo all’Arena e agli allenamenti, un giorno di dicembre andai nella sede di via Risorgimento e chiesi a Romeo se poteva fare un saluto di buon anno a tutti i tifosi, l’intervista durò una ventina di minuti, a lui piacque e gli prospettai la possibilità di intervenire con più frequenza in tv in un programma che gli proposi di chiamare appunto ‘Parliamo con Romeo’. Inizialmente volle fare un accordo per sole quattro trasmissioni, ma dopo il successo della prima stracciò l’accordo e disse che sarebbe sempre venuto, tutti i martedì. Di lì a poco Romeo mi affidò anche l’incarico di direttore del “Neroazzurro”. Con Romeo sono cresciuto e a lui mi legano tantissimi ricordi, ogni giovedì andavamo nei vari club della provincia e venivamo sempre accolti con grande calore”.
È sempre andato tutto liscio tra di voi?
“Una sola volta ci fu tensione tra me e lui: in occasione di una trasmissione nella quale diversi tifosi avevano criticato apertamente la prestazione di Mannini dopo una netta sconfitta a Torino contro la Juventus lui si arrabbiò molto con me, dalla sua trasmissione non potevano partire critiche pubbliche ad un suo giocatore. L’epoca più bella della mia vita che ancora ricordo con grande orgoglio”.
Delle tante partite che hai vissuto in tutti questi anni c’è ne è una che ti è rimasta impressa in particolare in positivo ed una in negativo?
“Cremona rimane indimenticabile, così come Trieste dei tempi moderni, perché tutto è partito da lì. Ai tempi di Romeo fu brutta la retrocessione con Guerrini, avevamo la salvezza in tasca, recentemente invece ricordo la finale persa con il Monza, per una traversa non salimmo in A, avemmo molta sfortuna in quella partita e un arbitro inadeguato non annullò il goal del 2-1 dei brianzoli, molto dubbio”.

Fossimo andati ai playoff, quest’anno, quale squadra avresti voluto evitare?
“La Juve Stabia, che magari non salirà, ma non ha nulla da perdere, corre più di prima, ha grande entusiasmo, giocatori rinnovati nell’orgoglio e un grande tecnico, motivatore e stratega come Pagliuca”.
C’è un modello di società al quale il Pisa potrebbe ispirarsi?
“Vedo già positive similitudini con l’Atalanta che sicuramente, in ambito di squadre provinciali, è un esempio virtuoso in tutto”.

Quale è stato a tuo avviso il segreto del successo di questa stagione e quando hai pensato che la promozione diretta sarebbe stata possibile?
“Indubbiamente la scelta della Società di puntare su un vincente e carismatico come Pippo Inzaghi è stata decisiva. Già prima di Natale ero convinto che ce l’avremmo fatta, il Pisa è sempre stato nei primi due posti, andavo oltre la scaramanzia, si intuiva che era l’anno giusto da tanti fattori”.
Che serie A sarà per il Pisa?
“Sono moderatamente ottimista, come ha detto Inzaghi ‘la Serie A è un altro sport’, occorrerà muoversi con grande attenzione ed allestire una squadra competitiva per ottenere la Salvezza, ma sono fiducioso”.
Andrea Cosimi


Foto in alto: “Parliamo con Romeo” – Wikipedia