– Luca Bocci –
Con la popolazione del Valdarno sempre più alta e l’inquinamento degli ultimi decenni, noi toscani ci siamo un po’ disinnamorati del nostro Arno d’argento. Invece di dedicargli poesie o canzoni, ormai pensiamo al nostro fiume solo quando le acque salgono troppo, temendo il peggio. Le cose non sono sempre andate così. Fino a non moltissimi anni fa, quando la gente aveva meno soldi in tasca e viaggiare era più complicato, gli abitanti dell’interno passavano le loro estati sulle rive del fiume. Il rapporto tra Firenze e l’Arno era ancora più complesso e si sta riprendendo solo ora, dopo la devastante alluvione del 1966 e parecchi decenni di pessima gestione del territorio. Ecco perché questa settimana What’s Up Tuscany vi porterà proprio sull’Arno per raccontarvi tutto quel che c’è da sapere sull’amore profondo che legava i fiorentini al loro fiume e su come, lentamente, la situazione stia migliorando.
Se ascolterete l’intera puntata, vi parlerò di come, a partire dal 1700, molti bagni fossero spuntati sulle rive dell’Arno. C’era un po’ di tutto: da quelli eleganti, che fornivano barbieri e parrucchieri ai posti più alla mano, dove ogni tanto i pettegolezzi lasciavano il posto a risse furibonde. I giovani fiorentini, per provare la loro forza, talvolta partecipavano a gare di nuoto estremamente pericolose. Gli annegamenti divennero un problema così serio che la Camera di Commercio offrì un premio sostanzioso per ogni bagnante salvato. Peccato che per incassare la ricompensa molti provassero a fingere un annegamento, per poi dividersi il maltolto. ASCOLTA LA STORIA
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Il rapporto con l’Arno fu così profondo che la famosa squadra di pallanuoto della Rari Nantes, invincibile negli anni ’30, giocava le sue partite e si allenava non in piscina ma in un tratto dell’Arno in piena città. Nell’ultima parte, poi, vi racconterò come i toscani stiano riscoprendo l’Arno attraverso parecchie mini-crociere sul fiume e perfino una barca tradizionale che, per attirare i turisti, prova a spacciarsi per una ‘gondola fiorentina’.
Naturalmente potete fare gite in barca lungo il corso del fiume, dalla mia cittadina di Pontedera fino a Pisa, dove potrete esplorare la splendida tenuta di San Rossore dall’acqua. La prossima volta che venite a trovarci, perché non provate a conoscere il nostro fiume un po’ meglio? Ha un caratteraccio che non vi dico, ma è sempre estremamente affascinante.
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