Paolo Lazzari

Firenze effonde da sempre un carisma francamente irresistibile. Il fascino di cui è intrisa erompe placido, eppure deflagrante, in ogni pertugio della città. Ecco perché molti registi hanno deciso di farne l’ecosistema ideale per materializzare le idee scribacchiate su carta. Tonnellate di cineprese, megafoni ruggenti per impilare nell’ordine giusto comparse eccitate, flash e nastri di pellicola: tutta roba consumata senza sosta nel corso del tempo, contribuendo ad alimentare il mito di un luogo dove il senso del bello è talmente diffuso da smantellare ogni tristezza. Qui hanno indugiato, fino a mescolarsi, gli sguardi di eroi hollywoodiani e italiani. Qui hanno abitato dialoghi che ancora oggi fendono l’anima. Noi abbiamo selezionato 5 film epici girati da queste parti. Te li ricordi tutti? Cominciamo!

Un tè con Mussolini (1999)
No, l’ordine cronologico lo lasciamo a chi incasella tutto in tediosi scompartimenti mentali. Saltiamo comunque indietro di qualche anno: nel 1999 il maestro Franco Zeffirelli sceglie Firenze per Un tè con Mussolini. Luca, tirato su da un gruppo di giovani donne italiane chiamate “Gli scorpioni” dagli italiani, riceve da loro lezioni sulla vita, sull’arte e sull’amore. Impeccabilmente, all’ora del tè. I discorsi scivolano per forza verso la guerra mondiale, il fascismo e l’operato del duce.

Amici miei (1975)
Alzi la mano chi non si è trovato incrinato, spezzato a metà, dopo Amici miei, il capolavoro di Mario Monicelli. Perché il manipolo di protagonisti ti strappa sorrisi in serie, ricordandoti che la vita andrebbe presa meno sul serio, ma tutto è velato da una malinconia che impregna i pensieri. Sullo sfondo una Firenze ammiccante, teatro di zingarate e scherzi al limite, come la celebre scena degli schiaffi alla stazione di Santa Maria Novella.

I laureati (1995)
L’esordio di Pieraccioni fece scintille. Si racconta che fu Rita Rusic, l’allora compagna di Mario Cecchi Gori, a credere sul serio nella sceneggiatura. Quattro trentenni condividono un appartamento a Firenze, oltre alla necessità di concludere gli studi e laurearsi. Fanno tutto fuorché piegarsi sui libri. Gli incroci disseminati a caso dal destino li convinceranno a cambiare il loro modo di vedere le cose.

La meglio gioventù (2003)
L’alluvione di Firenze del ’66 spunta potente dentro quarant’anni di storia italiana, raccontati con acume e lucidità da Marco Tullio Giordana. Il giovane Nicola, interpretato da Luigi Lo Cascio, diventa un angelo del fango che trae in salvo persone e preziosi manoscritti.

Le ragazze di San Frediano (1975)
Un irredimibile donnaiolo, vittima consapevole della propria avvenenza, fa il flipper tra cinque ragazze diverse cospargendole di chiacchiere, baci e illusioni. Valerio Zurlini ci porta con la macchina da presa dentro uno dei rioni più pittoreschi di Firenze, traendo spunto dal romanzo di Vasco Pratolini.

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