Al contrario della stragrande maggioranza della tifoseria Aquilani e la Società, fatti alla mano, hanno ritenuto che le ripetute problematiche avvenute fino ad ora nella fase difensiva che tanti, troppi punti ci sono costati, non necessitassero di essere affrontate con nuovi arrivi, Camporese, Luperini, Goldaniga non fanno per noi, tanto per fare un esempio.
Altrettanto dicasi per il centrocampo, dove probabilmente la non cessione di Tourè (meno male, a patto di farlo giocare nel suo ruolo, abbiamo bisogno di fisicità in mezzo) e il graduale accentramento di Esteves (bene, ma basta chiedergli di fare il difensore per favore) devono aver indotto il Mister ad accontentarsi di ciò che già ha a disposizione, tanti suoi gioielli della primavera viola si sono accasati presso la concorrenza.
Singolare notare che delle dieci squadre attualmente nella parte destra della graduatoria il Pisa è quella che ha portato a termine il mercato più ridotto. Inutile negarlo, c’è delusione e stupore, ma da oggi questi sentimenti vanno messi da parte fino al termine del campionato.
Più che mai questa sessione invernale di mercato deve stimolare tutti noi, tutte le parti in causa del mondo Neroazzurro, a fare e dare di più per salvare la categoria, mai come in questa stagione seriamente a rischio.
La Società rifletta su questo prolungato e incomprensibile silenzio stampa che a nulla serve se non a creare distacco e ad alimentare negatività, non si gioca a chi ce lo ha più duro ma a chi ha più testa la usi.
Il Comune si adoperi con celerità per la riapertura del Curvino, novella dello stento made in Italy quasi degna di un servizio televisivo di “Striscia…”.
Aquilani faccia tesoro dei suoi errori e si metta in testa che la B del Pisa è più importante delle sue idee e delle sue ostinazioni.
Le Istituzioni deputate si adoperino per far rispettare la legge – ci mancherebbe che non fosse così – ma in un clima di serenità costruttiva. E la Curva rientri all’Arena e si faccia da traino per guidare tutta la tifoseria al sostegno ai nostri colori fino al raggiungimento della Salvezza.
In tantissimi, ma non tutti, ci stiamo rendendo conto che questa è una annata talmente balorda che potrebbe culminare in un devastante ritorno in serie C. C’è ancora chi snobba il rischio retrocessione, più per partito preso che per convinzione (perché altrimenti si chiama o incoscienza o incompetenza).
Ma il mercato appena chiuso ci consegna sulla carta le nostre avversarie tutte nettamente rafforzate, nessuna esclusa. Inutile dunque farsi il sangue amaro, siamo quasi tutti molto perplessi. Adesso è il momento del dialogo e dell’unità: chi non cercherà né l’uno né l’altra metterà la firma e si assumerà la responsabilità del disastro, ancora evitabile, ma non per molto ancora.
Andrea Cosimi