Il variegato programma della stagione di prosa del Teatro Verdi pisano di quest’anno ha previsto, nel secondo appuntamento, una commedia brillante calcare il suo onusto palco. Mi riferisco a “Scusa sono in riunione… ti posso richiamare”, scritta, diretta e interpretata da Gabriele Pignotta con la presenza del noto volto televisivo Vanessa Incontrada insieme ad altri validissimi attori come Fabio Avaro, Siddharta Prestinari, Nick Nicolosi.

Un bel gruppo di professionisti che hanno presentato una storia dai toni allegri ma non privi di realismo in cui cinque ex compagni di università si rivedono dopo più di quindici anni per una rentrée, nella casa in cui preparavano i loro esami, dal sapore nostalgico e malinconico dato che uno di loro, ideatore di un programma televisivo di successo e poi caduto in disgrazia, pare tragicamente deceduto. In realtà non è così e lui, in combutta con una delle due ragazze, ha invece organizzato l’incontro per recuperare credito e visibilità professionale, riprendendo di nascosto gli amici con l’intento di realizzare uno dei tanti falsi reality che imperversano nei nostri schermi.

Ne consegue una sorta di commedia degli equivoci, a tratti  un po’ da pochade, che ha strappato molte risate grazie ad alcune battute fulminanti e soprattutto all’abilità di un ottimo e affiatato cast, ormai rodato dalle tante repliche della pièce portate in giro ovunque.

Va però sottolineato, a mio avviso, come la trovata di base non sia proprio originale e pure che un secondo tempo più corto non avrebbe forse nociuto all’ottima riuscita di uno spettacolo complessivamente divertente e apprezzato dal pubblico, tributante, alla fine della performance teatrale, meritati e reiterati applausi agli ottimi interpreti.

Riflettendoci, il quadro dipinto da questa terza riuscita prova teatrale del duo Pignotta-Incontrada, ci ha presentato una generazione come quella dei quarantenni di oggi che l’autore definisce “perdenti, pieni di fragilità, insicurezze, stress, nevrosi, patologie psicologiche e per questo adorabili nelle loro manifestazioni e a cui non si può non voler bene”.

In questo quadro va aggiunta la presenza massmediologica ormai invasiva persino nei rapporti interpersonali, al punto di arrivare a distruggere importanti valori interpersonali, come fanno i personaggi sulla scena che riescono a sbrindellare la loro vecchia e salda amicizia o quel che ne era rimasto.

Insomma, risate non fini a se stesse ma ricche di notazioni stimolanti per tutti.

Guido Martinelli

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