Un’interessante e bella mostra, allestita presso gli Arsenali Repubblicani di Pisa, racconta la storia della Marineria dall’antichità ai giorni nostri. Sono esposti oltre 70 modelli navali unici, frutto di studio, lavoro e tanta passione. La mostra (ingresso gratuito) è in programma dal 3 al 5 novembre. Ne abbiamo parlato con Marco Monaco, uno degli organizzatori.

Cosa si puó vedere alla mostra “Modellismo d’Arsenale”?
“L’evento, organizzato da Promosferae APS ETS, è un’iniziativa nata per caso dall’intuizione di due modellisti pisani, Tiziano Mainardi e Claudio Falaschi, che avendo visto su un famoso social network una fotografia di un modello di ‘galea stefaniana’ mi hanno contattato. Insieme abbiamo pensato di organizzare l’evento e con molta perseveranza lo abbiamo portato a compimento”.

Come è nata l’idea?
“Un pomeriggio Tiziano mi ha chiamato telefonicamente chiedendomi dove fosse il modello di Galea Stefaniana che avevo fotografato. Gli ho risposto che si trovava presso gli Uffici dell’Archivio di Stato sul Lungarno Mediceo a Pisa. Io sono un appassionato di storia pisana nonché organizzatore di eventi, mentre Tiziano è un decano del modellismo di Arsenale. Una partenza molto interessante per l’ideazione di un evento, ai due si aggiunto un altro bravissimo modellista pisano Claudio Falaschi ed insieme hanno presentato il progetto all’Amministrazione comunale. Il Sindaco di Pisa, Michel Conti e l’Assessore alla Cultura Filippo Bedini hanno avallato l’iniziativa. Gli Arsenali repubblicani erano il luogo perfetto e quello è stato scelto. Gli arsenali repubblicani in Piazza di Terzanaia presso La cittadella a Pisa erano i cantieri navali dell’antica repubblica marinara, un luogo ideale e suggestivo per presentare i modelli in scala, fatti totalmente a mano, su progetto originale del bastimento”.

Quali sono i “pezzi forti”?
“I modelli presentati al pubblico sono tutti, vere e proprie opere d’arte e classificarne uno migliore dell’altro sarebbe antipatico, si può solo dire che la marineria mondiale è totalmente rappresentata dal 3000 avanti cristo ai giorni nostri. Saranno presenti modelli da tutta Italia e non solo, infatti ci saranno anche due modellisti d’oltralpe, ovvero un francese ed uno spagnolo. Insomma, il meglio che si poteva raccogliere. Oltremodo è possibile assistere a tre conferenze molto interessanti. Venerdì alle ore 16 “Perché l’America si chiama America e non Cristofora” relatore Prof. Luigi Tufolo, sabato alle 16 e domenica alle 10,30 il Prof. Luca Tarpani ci accompagnerà alla scoperta della “Nave solare di Cheope” e del “Leudo, nave mercantile”. Alla mostra è possibile anche acquistare il catalogo che andrà a finanziare altri progetti che l’associazione ha già in cantiere”.

Chi ha lavorato (contribuito) a questo progetto?
“Il lavoro è frutto dei soci di Promosferae Aps ETS che in maniera del tutto volontaria lo hanno redatto, presentato e costruito, un ringraziamento particolare ai soci Alessandro Carugini e Francesco Monaco per il loro importantissimo contributo. Poi, senza il lavoro di Tiziano e Claudio, i modellisti espositori non ci sarebbero stati. Concretamente, un vero lavoro di squadra che speriamo attragga un folto pubblico. Ci piace ricordare che la manifestazione ha raccolto diversi patrocini ovvero quegli della Marina Militare, Ministero dei beni culturali, Provincia di Pisa, Comune di Pisa, Istituzione dei Cavalieri di Santo Stefano, Associazione nazionale dei marinai d’Italia, Lega Navale e Teatro Verdi. Saranno presenti gli studenti dell’Istituto alberghiero “Matteotti” di Pisa che cureranno l’accoglienza del pubblico e l’Accademia Navale per promuovere la carriera militare nei suoi ranghi”.

Ci saranno sviluppi futuri? Nuove mostre, collaborazioni etc.
“L’idea è di riuscire a portare la mostra anche nelle altre città marinare ovvero Amalfi, Genova e Venezia come manifestazione collaterale al Palio delle Antiche Repubbliche marinare, un evento internazionale che attrae migliaia di turisti da ogni dove. Noi, con questo evento, abbiamo l’ambizione di portare un contributo importante alle nostre tradizioni e far conoscere al mondo un movimento molto particolare, fatto di passione, precisione e cultura, il mondo del modellismo d’arsenale”.

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