Il decimo Festival Internazionale dell’associazione Fanny Mendelssohn sta ormai giungendo al termine con il favore e l’apprezzamento generale di coloro che hanno seguito le esibizioni di musicisti di musica classica di alto livello che anche quest’anno si sono succeduti nei concerti svolti nelle varie sedi previste dalla direttrice artistica Sandra Landini. La nostra testata l’ha seguita in quasi tutte le serate, e prima del gran finale ci preme dar risalto anche a un evento svoltosi a margine dei due concerti con cui l’associazione ha voluto festeggiare i primi dieci anni della rassegna. Mi riferisco alla mostra fotografica “Accordi in bianco e nero” che ha avuto luogo presso la Villa di Corliano nelle scorse settimane. In quel luogo sono state esposte foto dei concerti che in questi anni la Fanny ha offerto generosamente al territorio pisano servendosi anche dell’abilità e dell’inventiva del fotografo ufficiale della rassegna, Alessio Alessi, che con i suoi scatti ha contribuito alla fortuna dell’iniziativa.
Per parlarne sono andato a cercarlo.
Signor Alessi, lei è un fotografo professionista?
”No, sono un luogotenente della Guardia di Finanza, ma mi diletto a scattare fotografie dalla tenera età di dieci anni quando mi regalarono la mia prima macchina fotografica per la comunione”.
Dove si è formato e con quale macchina scatta foto?
“Sono autodidatta ma ho frequentato per anni circoli fotografici che sicuramente mi hanno permesso di migliorare le mie conoscenze nel settore. In modo particolare ho frequentato il circolo fotografico della Piaggio di Pontedera “Crec Piaggio” che scelsi per caso ma dove mi trovai molto bene”.
Con quale macchina scatta attualmente le sue foto?
“Con una Sony Alpha 7 III che usa il sistema Mirrorless dell’ultima generazione. Con loro si può scattare a Iso elevati con rumore minimo per cui si può usare la macchina nella modalità silenziosa molto utile durante i concerti per non disturbare gli spettatori”.
Prima di usare questa macchina quali ha usato?
“Tantissime analogiche, ma sono passato al digitale con le prime compatte intorno al 2007 per passare successivamente alla Reflex digitale e dopo vari corpo macchina approdare all’attuale Mirrorless con cui mi trovo molto bene”.
La fotografia è, in genere, un hobby costoso?
“Non necessariamente, ognuno può coltivare quest’hobby anche con poca spesa”.
Cosa rappresenta per lei la fotografia?
“È una forte passione con cui riesco a immortalare i momenti della giornata che trovo interessanti o importanti, Non a caso me la porto sempre dietro”.
Com’è entrato in contatto con la Fanny?
”Mia moglie frequentava questi eventi dall’associazione e il mio caro amico Antonio Spinello, che fa parte dello staff, a un certo punto mi propose di scattare delle foto in uno dei concerti della, se non vado errato, sesta edizione del Festival, e da allora la nostra collaborazione non si è più interrotta”.
Perché è stata organizzata questa mostra?
“L’idea è stata, naturalmente, di Sandra Landini che ha voluto celebrare il decennale della manifestazione ricordando, così, i luoghi e i musicisti toccati dal festival”.
Come giudica complessivamente la sua esperienza pluriennale all’interno del Festival?
“È un’esperienza bellissima che spero continui a durare finchè la Fanny vorrà in quanto mi permette di unire al passione della musica, che amo ascoltare da sempre, appunto con quella della fotografia”.
Che tipo di musica apprezza?
“A parte la musica classica, che mi rilassa e che tengo spesso come sottofondo durante la giornata, amo particolarmente la musica degli anni 80.Non prediligo il rock perché troppo chiassoso”.
In questi anni di grandi concerti ce ne sono alcuni che le sono rimasti più impressi?
“Non ho un ricordo particolare di qualche musicista rispetto ad altri. Devo specificare che in quanto a strumenti musicali apprezzo di più quelli a corda come il violoncello. l’arpa o il violino”.
In seguito a questa esperienza è cambiato in questi anni il suo rapporto con la musica?
“È cambiata la mia sensibilità musicale per cui ora apprezzo di più l’ascolto musicale dal vivo. Ho imparato a conoscere alcuni autori classici che amo ascoltare anche in altri contesti”.
Cosa può dirci di questa associazione in cui si è trovato ad operare in questi anni?
“È un‘associazione che nasce a livello familiare grazie alla volontà e alla competenza di Sandra Ladini, grande musicista oltre che ottima organizzatrice, che con la sua caparbietà l’ha fatta crescere rincorrendo sempre la perfezione in ogni singolo aspetto. Senza dimenticare l’apporto fondamentale di operatori associativi come Francesca Amato e tutti gli altri”.
Collabora con altre associazioni oltre la Fanny?
“No, e poi sono soddisfatto del rapporto istaurato con tutti i membri della Fanny per cui non vado certo in cerca di altre avventure”.
Ha altre prospettive fotografiche extra festival?
“Quando mi è possibile mi diletto nella fotografia naturalistica, ma voglio precisare che quando vado alla ricerca di qualche scatto più ricercato prediligo il bianco nero,come avvenuto con la mostra, perché in questo modo si riesce meglio ad attirare l’attenzione sulla luce dell’immagine. Perchè la luce è la vera protagonista dell’immagine mentre la cromia disturba e rende la fruizione peggiore poichè attrae sui colori l’attenzione di chi guarda”.
Complimenti e grazie per il suo tempo, e qual è l’augurio di voi fotografi che potremmo girare a tutti?
“Buona luce a tutti!”
Per quanto riguarda il X Festival Venerdì 9 giugno. all’Archivio di Stato pisano, (lungarno Mediceo 17), andrà in scena alle 21.00 l’ultimo atto con l’oboista Francesco Di Rosa e il trio d’archi composto da Paolo Ardinghi (violino), Niccolò Corsaro (viola) e Leonardo Giovannini (violoncello).
Per le prenotazioni si può fare riferimento ai seguenti recapiti:
tel. 3476371189- 347 8509620
associazionefanny@gmail.com
www.fannymendelssohn.eu
Guido Martinelli
Foto, ovviamente, di Alessio Alessi