Guido Martinelli

“Il teatro è una magia”, quante persone lo hanno ripetuto magari dopo averlo provato salendo sopra un palco? Quando sei lì, su quelle tavole di legno di un palco, piccolo o grande che sia, avvolto dal buio rischiarato solo da alcune luci che ti scavano la figura, ti ritrovi dentro un sogno e avverti uno stato di benessere e di gratificazione che forse raggiungono solo le ricorrenze più importanti della tua vita. Ma può anche essere un momento socialmente utile allorché chi mette in gioco il proprio egotismo e la personale vanità esibendosi si presta a finalità benefiche. È quello che è accaduto con la compagnia teatrale amatoriale I Grulli Parlanti”, che nei mesi scorsi hanno messo in scena il divertente spettacolo “Tito Scandaglio show. Sfavolati allo sbaraglio”, in diverse occasioni e a scopo benefico, riuscendo sempre a soddisfare sia il folto pubblico presente in tutte le occasioni, sia gli enti benefici prescelti. Dopo averli apprezzati del vivo ho deciso di incontrare tre componenti del gruppo per farmi raccontare la loro avventura.

La prima che invito a parlare è Angela Bagnoli cui chiedo le motivazioni del nome “Grulli Parlanti”….
“Siamo nati come genitori della scuola primaria frequentata dai nostri bambini in provincia di Cascina (Pisa) e dopo una simpatica discussione in cui abbiamo preso in esame diversi nomi che potevano piacere ai nostri bambini, adesso ormai grandi, è nato questo goliardico nome”.

Da sinistra: Angela Bagnoli, Carlo Marianelli, Maria Clara Carniel

Credo anche che dimostri pure un tocco di umiltà da parte vostra che non guasta mai. Da quando siete attivi?
“Da circa 25 anni”.

Da quante persone è composto il vostro gruppo teatrale amatoriale?
Siamo circa quattrodici-quindici persone, più i tecnici che ci seguono. Dopo un periodo di stasi dovuto al covid e altro abbiamo ripreso, e ora siamo di nuovo un gruppo unito e felice di giocare insieme al teatro per noi e per gli altri”.

Ha fatto riferimento a Cascina, quindi immagino che voi siate di quella zona…
“Sì, gravitiamo intorno a quella cittadina dato che proveniamo da diversi paesi del suo circondario”.

Quanti spettacoli avete messo in scena prima di quest’ultimo?
“Una decina”.

Parlatemi di questa vostra, ultima, fatica artistica

“Tito Scandaglio show è uno spettacolo in due atti ambientato in un ipotetico talk-show televisivo dove girano dei personaggi particolari intervistati da questo Tito Scandaglio”.

Perché questo nome un po’ strano?
“Lo ha ideato il regista, Carlo Marianelli, seduto qui accanto a me, che potrà dir meglio di me di me qualcosa sul testo”.

Bene, Signor Marianelli, intanto come è finito in questo simpatico gruppo?
“Per una serie di ‘incidenti’, di piccoli sentieri che si sono intrecciati e confluiti in un punto. Io sono molto amico di uno dei grulli loquaci, Sandro Carmignani…”

Che ho avuto modo di apprezzare, insieme al fratello Andrea, sia in questa che in altre vostre messe in scena, perché il mondo amatoriale, nel suo complesso, è ricco di attori e artisti di buono e ottimo livello, che non svolgono la difficile professione attoriale per motivi personali, ma non sfigurano di fronte a tanti professionisti.
“Anche Andrea, il fratello di Sandro, lo conoscevo già perché abbiamo fatto il militare insieme. Condivido la sua opinione sul teatro dei non professionisti. Insomma, io e Sandro frequentiamo la stessa parrocchia di San Nicola a Pisa, e siccome avevo messo in scena diversi spettacoli con gruppi di bambini incentrati su tematiche bibliche e non che aveva apprezzato, e poiché loro volevano cambiare un po’ il loro genere di spettacoli, mi ha chiesto se potevo dar loro una mano per scegliere un nuovo copione. Dopo che ho accettato mi hanno fornito una pila alta un metro e mezzo di copioni da leggere demoralizzandomi perché faccio molta fatica a leggere testi che non scelgo io, così gli ho risposto: ‘Piuttosto lo scrivo’. Da lì è nata la prima idea e poi i personaggi si sono creati strada facendo perché loro sono abbastanza buffi al naturale ,sono tutte persone molto gradevoli,  per cui i nostri incontri sono diventati una vera fucina di idee che poi sono state messe sul palco. Devo dire che ci siamo trovati molto bene insieme”.

Mi è giunta voce, mentre ero in platea a vedervi, tra un risata e l’altra, che lei ha una illustre parentela con un altro Marianelli, conosciuto per aver ottenuto un importante premio cinematografico internazionale, forse il migliore che si possa ottenere, o trattasi solo di biechi pettegolezzi?
(Sorride). “C’è del vero. Dico sempre che fino a una certa età sono stato il figliolo di mio babbo, quindi sono diventato il fratello del mio fratello, e poi diventerò il babbo della mia figliola perché anche lei suona”.

E il suo fratello sarebbe?
Dario Marianelli, musicista premio Oscar 2006 alla migliore colonna sonora per ‘Orgoglio e pregiudizio'”.

E come leggo ora su Wikipedia anche collezionista di diverse importanti candidatura per premi prestigiosi nonché vincitore di un Golden Globe 2008 per la migliore colonna sonora del film “Espiazione”, che a me piaceva più di quella dell’Oscar: opinione personale…
“Ognuno la pensa come vuole, ma sa, nella nostra famiglia siamo cresciuti a pane e musica. Mio padre è un appassionato di musica classica e fin da piccini ci ha portato a vedere concerti e siamo stati ‘esposti’ alla musica. Tutti e due abbiamo suonato da ragazzi e mio fratello ha continuato seriamente mentre io mi sono limitato a suonare per divertimento in parrocchia dato che come professione lavoro nel campo dell’informatica. Anche per i Grulli ho scritto delle musiche che supportano la storia.

Ha provato l’ebrezza di sollevare la statuetta?
“Certo, ed è stata una bella sensazione”.

Ora che cosa fa suo fratello?
“Si è iscritto alla facoltà di matematica e anche se forse non farà tutti gli esami si divertirà. È un cervello”.

D’altronde, per suonare occorre una certa logica matematica. Ma lasciamo lo zio Oscar e torniamo ai nostri bravissimi “Grulli” e ci narri la storia di questo Scandaglio.”
La storia è praticamente la registrazione, come si diceva prima, di un ipotetico talk-show in un periodo non meglio identificato, anni 80-90, insomma un po’ retrò, dove c’è questo  presentatore un po’ disincantato con un suo passato da viveur che intrallazza un po’ con la sua assistente che poi diventerà a sua volta presentatrice. Durante la  trasmissione si alternano fasi in onda e fuori onda e i personaggi sono quasi tutti  protagonisti di fiabe popolari però dopo il ‘vissero felici e contenti’. Quindi ritroviamo Cenerentola col suo Principe e la loro terapista di coppia che è appunto Angela Bagnoli. C’è Pinocchio con la sua Fatina e con problemi di identità. E via discorrendo…”

Posso garantire che è un meccanismo narrativo che funziona, ma cosa altro ci può dire sui personaggi?
“Lo spettacolo è bello grazie a loro che sono bravi e molto divertenti e la storia narra come i personaggi, inizialmente in difficoltà, ritrovano la propria normalità, il loro personale equilibrio”.

Non è una critica dei talk show?
“Poco, a dire il vero, è tante cose e anche una critica di una certa psicologia che va sempre a cercare interpretazioni un po’ forzate che non tengono conto della vita reale delle persone”.

Grazie Signor Marianelli e sentiamo ora la seconda attrice presente, Maria Clara Carniel, che invito a dirci il suo ruolo e quante volte lo avete messo in scena e dove.
“Io interpretavo il ruolo della Fatina Turchina di Pinocchio e mi sono divertita molto a interpretarlo. In tutto lo abbiamo messo in scena sei volte, due al Teatro di via Verdi di Vicopisano e all’Odeon di Ponsacco, mentre una al Politeama di Cascina e al Vittoria di Cascine di Buti. In tutte le occasioni abbiamo registrato il tutto esaurito e devoluto l’incasso ad associazioni benefiche come la ‘Team Deri Sla’ per tre volte, e una volta ciascuno alla Croce Rossa, di Vicopisano, alla ‘Oltre il deserto’ a favore del Burkina Fasu, e infine una per un ragazzo di Ponsacco rimasto paralizzato a causa di un tuffo”.

Ovviamente non finisce qui.
“Certamente. Abbiamo preso già contatti con alcune i teatri per l’autunno-inverno, e stiamo valutando pure alcune proposte che ci sono state avanzate da persone che hanno visto lo spettacolo e vogliono riproporlo per fini benefici, che è un aspetto che a tutti noi piace molto perché non c’è cosa più bella che aiutare le persone divertendosi”.

Ora, per favore, ci può fare i nomi di tutti coloro che hanno partecipato al progetto?
“Tra gli attori, oltre a me e Angela, c’erano Sandro e Andrea Carmignani già citati, con un altro Carmignani,Matteo, poi Roberta Gerini, Roberto Colombi e Silvia Galati. Hanno avuto un ruolo importante anche gli assistenti/costumisti come Laura Morelli, Rita Corona, Monica Cappalli, Roberta Calonaci, Liva Pieve, Chiara Carmignani, Benedetta Marianelli”.

E i tecnici chi erano?
“I nostri bravissimi e pazienti tecnici erano Leandro Massei, Maurizio Pieve e Massimiliano Orazzini, che si sono così ben destreggiati tra luci, mixer, microfoni e video”.

Complimenti per quel che avete realizzato e auguri per quel che continuerete a portare avanti.

Guido Martinelli

 

 

 

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