Nato ad Ascoli Piceno nel 1971, Andrea Ferrante ha frequentato a Pisa l’università e, dopo la laurea in Ingegneria, ha iniziato a lavorare nell’industria, prima a Milano poi in Toscana, a Pisa, la città dove voleva tornare, dove ha scelto di vivere e mettere su famiglia. Sposato con Francesca, ha un figlio di 11 anni, Federico. Dopo diverse esperienze politiche, a livello universitario e locale, oggi è segretario cittadino del Pd e candidato al consiglio comunale di Pisa con i democratici, a sostegno del candidato di centrosinistra Paolo Martinelli.

Da quando si occupa di politica?
“La politica è una mia grande passione. La considero, se vissuta con generosità e altruismo, una forma di cura, di attenzione ai bisogni e alle aspirazioni di chi abbiamo intorno, alla società e all’ambiente in cui viviamo. Ho avuto la fortuna di crescere tra persone impegnate per la comunità e sono felice di non aver perso questa ispirazione, restando fedele agli esempi da cui è nata. Ho militato nel movimento studentesco e poi nel mio partito, imparando a confrontarmi con i problemi delle persone e con le necessità del territorio partendo dall’ascolto e dallo studio. Sono stato membro del Senato Accademico, Consigliere e Assessore comunale. Oggi sono il segretario cittadino del Pd.

Mi può dire le tre urgenze che, a suo avviso, andrebbero affrontate subito a Pisa?
“Progetti per lo sviluppo, Pisa ha bisogno di ricominciare a pensarsi come centro dell’intera Toscana costiera. Connessione ferroviaria veloce con Firenze e l’Alta Velocità, rete di trasporto pubblico intercomunale e pianificazione integrata coi comuni limitrofi, per abbattere il traffico ormai insostenibile e preservare ambiente e vivibilità. Lavorare per offrire possibilità di buona occupazione ai giovani, soprattutto puntando sulle eccellenze nei settori innovativi, nella formazione e nella ricerca”.

Perché i pisani dovrebbero votare per lei e la sua parte politica?
“Perché Pisa è stata governata in modo sufficiente sul versante dei lavori pubblici, spesso per i progetti e i finanziamenti che noi avevamo fatto e ottenuto, ma in modo inadeguato per la visione e per la prospettiva. Oggi non abbiamo nuove idee in cantiere e questo può portarci al declino. Va ripreso un percorso di maggiore coinvolgimento e partecipazione dei cittadini”.

Lei si sente di sinistra… perché?
“Sono e sono sempre stato di sinistra. Ho sostenuto convintamente la candidatura di Elly Schlein come Segretaria nazionale: la ammiro per la sua empatia ed energia e le sono grato per aver impresso una svolta che ci restituisce credibilità, radicamento e vicinanza alle persone, soprattutto a quelle più deboli”.

Come vorrebbe Pisa tra dieci anni?
“Giovane, vitale, aperta, verde, vivibile. Europea”.

Se vuole può lanciare un appello agli elettori… dica pure.
“Mi candido al Consiglio comunale per contribuire a ridare a Pisa la centralità che merita e un futuro fatto di sviluppo, vivibilità, sostegno alle famiglie, investimenti per la cultura, la scuola e i giovani, infrastrutture adeguate e mobilità sostenibile. Sostengo con decisione Paolo Martinelli ed il suo progetto civico e progressista, nato dall’ascolto e dalla partecipazione, perché penso che Paolo sia il sindaco giusto per Pisa”.

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