L’ultimo sguardo agli stand del Pisa Book Festival l’ho dedicato a una casa editrice romana, la Voland, segnalatami per la tipologia dei libri in vendita. Al rappresentante rivolgo alcune domande.

La prego, si presenti…

“Sono Marco Petrucci Paoletti della casa editrice Voland”.

Che ruolo ricopre?

“Commerciale, vendita e rapporto con il pubblico, organizzazione eventi, gestione autori”.

Dove si trova la Voland?

“A Roma, in zona Trastevere. Ormai sono quasi una trentina d’anni che esiste. Si occupa soprattutto di narrativa straniera, ma in particolar modo quella relativa all’Est-europa. Infatti Voland  è il nome del diavolo del ‘Maestro e Margherita’ di Bulgakov”.

Quali sono gli ultimi vostri titoli usciti?

“Sono molto importanti perché hanno vinto gli ultimi due Premi Strega Europei. Parlo dello scrittore bulgaro Georgi Gospodinov che ha vinto nel 2021 con ‘Cronorifugio’, mentre quest’anno, a maggio, la vittoria è arrisa a ‘Primo sangue’ di Amelie Nothomb. Devo dire che abbiamo avuto la fortuna e l’abilità di selezionare degli autori di qualità nel panorama europeo e mondiale. L’autrice belga, di cui abbiamo tradotto tutti i libri, non ha bisogno di presentazioni; è veramente brava e racconta con molta ironia un album di famiglia parlando del padre deceduto da poco per Covid. Gospodinov, invece, è un bulgaro che nel in questo libro ‘Cronorifugio’ ha creato Gaustin, un personaggio eccentrico che vaga nel tempo e inaugura a Zurigo una clinica del passato che accoglie chi ha smarrito la memoria per aiutarlo a  recuperarla. Se si vuole comprendere com’è l’est europeo non si può prescindere da lui”.

Com’è la situazione dell’editoria dopo il covid?

“Durante il periodo del Covid abbiamo avuto un’impennata di vendite perché le persone stavano più a casa e leggevano, così siamo riusciti anche a lavorare meglio. Dopo la riapertura c’è stata una flessione e sicuramente adesso il problema grosso risiede nel costo della stampa perché purtroppo le cartiere aumenteranno i loro costi. Però l’Italia ha un nocciolo di lettori molto forti che leggono più di 14 libri all’anno e quindi continuano a sostenerci. Noi siamo una bella realtà di nicchia e abbiamo il nostro fedele pubblico”.

Prospettive per il futuro?

“Abbiamo un numero annuale consolidato di uscite di dodici-quindici libri, molto poche rispetto ad altre case editrici, ma questo ci permette di puntare molto sulla qualità e di essere sostenibili dal punto di vista dei costi e dei conti. Abbiamo, quindi, in uscita degli autori slavi di qualità come Marina Cvetaeva con i taccuini successivi a quelli del 1919-1921, Matei Visniec che è un drammaturgo, poeta e giornalista rumeno naturalizzato francese molto quotato con il secondo titolo. Accanto a loro ci sono altri autori affermati  e delle novità  interessanti”.

Per concludere questo nostro incontro le rivolgo la mia solita domanda ricorrente: la letteratura salverà il mondo?

“Penso proprio di si, l’ha già salvato tante volte. La letteratura permette di avvicinare le persone. Leggere un libro è molto personale, una delle pratiche più intime che c’è. Una fiera come questa dimostra che quando unisci tante pratiche personali in una collettiva si crea affiliazione e unione”.

Giusto. Buona pratica personale a tutti e con l’ammirevole Voland si chiude il mio resoconto dalla fiera del libro pisana 2022. Al prossimo anno e buona lettura a tutti!

 

Guido Martinelli

 

 

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