Andrea Cosimi

Nell’ultimo articolo avevo ipotizzato la capacità di Tesser di poterci mettere in difficoltà. Anche l’inesorabile “legge dei grandi numeri” non deponeva a nostro favore: e così il Modena torna alla vittoria dopo tre sconfitte consecutive, mentre i Neroazzurri respirano, dopo tantissimi mesi, la brutta aria di una sconfitta esterna.

Ennesimo primo tempo “molle”, non autorevole, in parte distratto. Come consuetudine è puntualmente arrivata la rete avversaria, dopo che la nostra difesa aveva regalato un evitabilissimo calcio di punizione sulla propria trequarti. Traversone perfetto di Tremolada, incerta marcatura dei nostri, Strizzolo quasi indisturbato, gioco, partita, incontro.

Per tutto il resto della partita, salvo che in due circostanze nella parte finale, non si è mai avuta la sensazione di un Pisa “in giornata”. Manovra leziosa e spesso prevedibile e mancanza di idee hanno permesso al Modena di campare su quella rete insperata, alla fine soffrendo relativamente poco.

Nemmeno i cambi effettuati nella ripresa hanno migliorato l’andazzo. Male Tramoni, in folta compagnia, perché al Braglia per trovare voti positivi bisogna avere tanta fantasia a questo giro. D’Angelo nella conferenza stampa pre partita ci ha detto che Beruatto lo toglie solo se glielo chiede il giocatore. Beh, l’ottimo Pietro forse ha bisogno di rifiatare e il Mister potrebbe deciderlo di propria iniziativa, anche se posso capire che, in quel ruolo, non abbia molte alternative.

Luca Strizzolo (Modena)

Ci risiamo, quando il Pisa deve spiccare il volo e fare il salto di qualità, non ci riesce. E queste battute di arresto, frutto di partite che sembrano quasi tutte fatte con lo stampino, sono diventate uno sgradevole “marchio di fabbrica“. La stagione passata, al di là della sfortunata finale persa, in diverse occasioni mancammo la prova della consacrazione, quella che, molto probabilmente, ci avrebbe permesso la A diretta. E pure questo campionato la costante accentuatasi nel 2023 è l’incapacità di divenire autorevoli con continuità: perché è bellissimo vincere a Parma, ma se sei grande e pensi in grande non ti esprimi poi così come a Modena, specialmente nell’approccio iniziale.

E poi, per essere veramente “grandi”, rare devono essere le battute a vuoto e dietro devi essere quasi un muro invalicabile. Altrimenti bene tenersi stretto l’attuale quinto posto in coabitazione con la Reggina (che ha una partita da recuperare), perché più o meno è ciò che questo Pisa vale. E non è comunque poco, teniamolo ben presente.

Ma ammettiamo che non può essere un caso se la quarta piazza è lontana ben sei punti. Sono però ancora tre le lunghezze di vantaggio dalla nona posizione, ed è questo che deve caricarci in vista della partita di sabato prossimo, alle 14, in casa contro il Benevento. Dobbiamo vincere per chiudere la pratica salvezza e vivere in serenità la pausa prevista (si riprenderà poi a Cosenza il primo di aprile).

C’è delusione, gli oltre mille e settecento tifosi al seguito meritavano di più.

Andrea Cosimi

 

 

Foto: Gabriele Masotti

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