Ha preso il via la decima edizione del “Festival Musicale Internazionale Fanny Mendelssohn”  al teatro Rossini di Pontasserchio (Pisa) con “Aspettando il festival”, che ha visto sul palco il duo sardo composto da Fabio Furia (bandoneon) e Marco Schirru (pianoforte), due musicisti di alto valore, al pari degli altri colleghi presenti nel cartellone del Festival.

Furia, conosciuto anche fuori dalle Alpi, è considerato uno dei bandoneonisti più apprezzati d’Europa, come testimonia il suo curriculum, che annovera numerose esibizioni nei più prestigiosi teatri di questo e altri continenti.

Il più giovane e talentuoso pianista sardo Schirru ha alle spalle, a sua volta, un prestigioso percorso formativo e un presente di collaborazioni con un’altra pianista di livello internazionale come Anna Tifu.

 

 

La presenza di uno strumento come il bandoneòn, un tipo di fisarmonica inventata dal musicista tedesco Heinrich Band e finita chissà come in Argentina, dove è diventata uno strumento fondamentale in chi suona il tango, fa  subito comprendere il tipo di musica in programma per la serata. Il virtuoso e affiatato duo, occupandosi di tango, non poteva ovviamente ignorare l’autore più famoso del genere, ovvero il divino Astor Piazzolla e le sue milonghe. Milonga in spagnolo significa “racconto” o “pettegolezzo”, ed è un genere musicale incentrato su un tempo sincopato in due quarti nato verso il 1870 tra Uruguay e Argentina.

I due valenti musicisti in questo primo incontro programmato dall’ottima organizzazione dell’associazione Fanny, hanno iniziato la serata con Michelangelo 70, dedicato a un locale di porteno, mitica cattedrale del tango nel barrio di San Telmo, dove Piazzolla si esibiva spesso. A seguire la Milonga del Angel e La muerte del Angel, composte nel 1962 insieme ad due tracce sorelle. Nel 1965, l’immortale compositore dette alla luce anche una quarta opera sempre incentrata sul tema dell’Angelo: Resurrecciòn del Angel.

 

Non è mancato  un altro pezzo immortale composto dal musicista argentino di origine italiana per la morte del padre, l’immortale Adios Nonino, dove la malinconia intrinseca del tango evidenziata dal bandoneon viene sottolineata dalle note del piano con una lunga e sempre diversa introduzione. È toccato in seguito a Tristezas de un doble A, dedicata alla fabbrica di bandoneon Alfred Arnold, uno dei quali del 1937 era quello usato dal talentuoso Furia durante la serata. Questo affascinante strumento, supportato in modo degno dal piano, ha poi dato voce anche a un brano di E. Balcarce ( 1918-2011), la Bordona, ovvero la corda più bassa e più grave della chitarra. Non è mancato una brano composto dallo stesso Furia, Vals Jazz, in cui le venature malinconiche tipiche del genere si sono venate di altre sonorità.

Una serata densa di fascino tangheiro che ha ammaliato il teatro, gremito e tributante applausi e consensi ai due splendidi musicisti ricambiati con bis di gran valore.

Il prossimo appuntamento è il 17 Marzo con il grande pianista bulgaro Manuel Tèvar, al Museo Piaggio di Pontedera.

Per  prenotazioni si può fare riferimento ai seguenti recapiti:

Tel. 3476371189 – 347 8509620

associazionefanny@gmail.com

www.fannymendelssohn.eu

Guido Martinelli

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