Andrea Cosimi

Il Pisa di D’Angelo, secondo me, era più forte, più squadra e giocava meglio. Nonostante alcune partite a vuoto ed alcuni errori che poi si sono rivelati fatali per non andare in A quel Pisa aveva una identità precisa e un gioco dove ognuno dava il massimo e sapeva esattamente cosa fare. Il Pisa che ancora una volta ha perso in questo inizio campionato è ben lontano, ma parecchio, da quel Pisa che fu. Che ormai si debba pensare solo a salvarsi credo che, a parte qualche visionario, lo abbiano capito tutti.

Il problema è che questa rosa ha evidenti lacune, a partire dalla scarsità di alternative nel ruolo di punta centrale. I trequartisti, quei famosi trequartisti che dovevano regalarci chissà quante soddisfazioni realizzative, praticamente non vedono mai la porta o quasi: Morutan, Sibilli, Tramoni, l’inedito attacco presentato da Maran con la Reggina, quanti tiri hanno fatto in tutto? Mastinu incomprensibilmente relegato in panchina, un mistero per un giocatore che ha fatto tutta la preparazione e ha sempre disputato ottime gare. Cohen forse sulla via del ritorno in Israele, ma a questo punto varrebbe la pena tenerlo come ulteriore opzione, tanto è modesta la capacità della squadra di andare in rete.

A centrocampo, in questo centrocampo così “soporifero”, a questo punto sarebbe lecito ipotizzare di reinserire, quanto meno tra le alternative, uno come Gucher, che come minimo è uomo spogliatoio e può unire un gruppo che unito non sembra. In difesa ci è stato detto, o forse ci siamo fatti un film, che eravamo più forti: ma dove? Io vedo una difesa che balla sempre con grande facilità.

Mi sarei aspettato una prima svolta, ovvero l’esonero di Maran, anche se, ribadisco, le colpe di quest’ultimo posto non sono tutte sue, è lapalissiano. Certo non ricordo di averlo sentito dissentire, ci sta che mi sia sfuggito, sulla qualità del mercato e sulle tempistiche che lo hanno contraddistinto. Alla fine dei conti perché non ha chiesto esplicitamente un attacco con più alternative? E perché, adesso, continua a cambiare gli interpreti producendo un gioco prevalentemente noioso e privo di incisività? E la Società? Quando una conferenza stampa di Knaster? E che si aspetta ad intervenire almeno per un centravanti sul mercato degli svincolati?

Sembra proprio una stagione maledetta, dove si continua a sottovalutare il rischio di tornare in serie C. Intanto cominciamo a prendere le misure e le distanze dal sest’ultimo posto, già ben lontano. Perché in questa notte fonda, in questo tunnel senza fine, l’unica meta da raggiungere è quella. Anche se continuando così, senza scosse e senza rinforzi, potrebbe diventare una chimera. Se dovesse essere confermato Maran a Venezia si gioca l’ultima spiaggia: un’altra sconfitta sarebbe ovviamente determinante per il suo esonero. Anche perché, a quel punto, sarebbe opportuno un immediato cambio per permettere a chi dovesse subentrare di sfruttare al massimo la sosta.

Non ce lo aspettavamo e non ci meritavamo tutto questo, cresce l’amarezza, altissima la preoccupazione.

Andrea Cosimi

Foto: Gabriele Masotti

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