Andrea Cosimi

Oltre Oceano vive dalla fine del 2015 a Puerto Padre, città nella provincia di Las Stunas, nella splendida Cuba, un Pisano verace e tifosissimo storico dei nerazzurri: Roberto Messea, un carissimo amico con il quale ho continuato a sentirmi in tutti questi anni di sua lontananza dall’Italia.

A quasi 63 anni trascorre le giornate da pensionato appassionato di pesca in una casa di campagna dove, tra animali che alleva e piante di banane, non mancano ricordi di Pisa.

“Ho deciso di trasferirmi qua per la famiglia (ha due figli, Chantal ed Enzo, ndr), per il clima caldo, per la gente. Ero veramente stufo della qualità di vita sempre più difficile in un Paese come l’Italia che tuttora, vista da lontano, dà secondo me il peggio di sé”.

Nella casa di Roberto non poteva mancare una piccola Torre di Pisa

“Per quanto mi manchino le bellezze della nostra Nazione, il nostro cibo, mia figlia Francesca (avuta dal primo matrimonio, ndr) e la sua famiglia e tanti amici – continua con tono convinto – qui a Cuba c’è molta più solidarietà, le divisioni che si leggono in Italia, le discriminazioni, le contrapposizioni costanti non ci sono”.

A proposito del cibo, “certamente la cucina qua non è variegata come la nostra e l’embargo ci crea non pochi problemi di approvvigionamento. Per fortuna il mare è ricco di pesce, la frutta tropicale non manca, né manca il riso con il quale per esempio facciamo il ‘congris‘, un piatto unico con fagioli e pancetta. E anche la carne è buona, spesso mi preparo la ‘caldosa‘, una zuppa di maiale, verdure e tuberi molto tipica da queste parti”.

“Qui a Cuba – riguardo all’emergenza Covid – non c’è nessuna misura restrittiva, solo raccomandazioni e mascherina in determinati luoghi. Sì vax, no vax, sospensioni dal lavoro o tamponi sono tutti argomenti lontani anni luce da ciò che si respira qua e che disegnano, per me, un quadro molto triste dell’Italia: è aberrante che chi non è vaccinato non possa lavorare, e lo dico da vaccinato”.

Per inciso Cuba ha sviluppato autonomamente i propri vaccini ‘Soberana’ e ‘Abdala’ (proteici e non a materiale genetico), a bassi costi e con brevetto pubblico, quasi il novanta per cento della popolazione è vaccinata ma “lo Stato non ha praticato né pratica alcun accanimento mediatico e restrittivo contro chi non è vaccinato”.

Alcuni libri su Pisa a cui Roberto è particolarmente affezionato

Roberto ha il Neroazzurro eternamente nel cuore: “Vivevo a Reggio Emilia e ricordo bene la mia prima partita, un Reggiana-Pisa dei primi anni settanta. Fu amore immediato e crescente, con una lunga parte della mia vita di tifoso trascorsa in Curva tra i Rangers, di cui mi sento tuttora uno dei padri fondatori”.

Qual è il ricordo più bello che ancora ti porti dentro?

“Senza dubbio Cremona, la preparazione di quella trasferta, l’attesa, la speranza, una marea di emozioni che ancora mi fanno venire i brividi solo a ripensarci. E l’apoteosi della serie A al fischio finale. E quanto sono stati belli gli anni di Romeo”.

E il ricordo più amaro?

“La retrocessione a Milano, contro il Milan: eravamo diecimila al seguito, una muraglia di pisani che impressionò la curva milanista nella quale ancora oggi i più anziani ricordano quell’invasione mai vista per quei tempi: andammo in vantaggio con Criscimanni, purtroppo alla fine perdemmo 2-1 e tornammo in serie B”.

Come segui il Pisa adesso da così lontano?

“Qua una volta ogni quindici giorni fanno vedere un report sulla serie B, altrimenti via internet, anche se è molto caro”.

Che idea ti sei fatto del Pisa questa stagione?

“Dopo oltre trenta anni di assenza credo che tutto l’ambiente dovrebbe spingere veramente ai massimi per cercare di tornare in serie A, purtroppo vedo tante squadre attrezzate e il campionato, probabilmente, si deciderà all’ultimo secondo, anche se sta entrando nella fase decisiva”.

Al momento del saluto Roberto mi lascia con una frase che fa riflettere. “Mi manca la Pisa di trenta anni fa, l’ambiente più semplice, i rapporti più veri tra le persone, adesso purtroppo farei fatica a riambientarmi, anche se il mio cuore batterà sempre per Pisa e per il Pisa la mia vita adesso è Cuba, qui i ritmi sono più lenti e la gente, nonostante tutto, è più serena”.

Alcuni cimeli nerazzurri di Roberto
Roberto Messea
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