“Sono tornato sul Monte Serra a tre mesi dai devastanti incendi che hanno distrutto oltre 1.000 ettari di bosco”. Inizia così, Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, il suo discorso sullo stato dei lavori dopo la devastazione dell’incendio sui Monti pisani della fine di settembre. “Sono qui per fare il punto della situazione con sindaci, amministratori locali e protezione civile regionale”. Rossi cita diversi numeri e ricorda l’impegno durissimo per spegnere le fiamme e, subito dopo, per il lento (e auspicato) ritorno alla normalità. “Qui sul Monte Serra hanno lavorato per quattro lunghi giorni, dal 24 al 28 settembre, ben 600 squadre operative dell’antincendio boschivo. Il risultato più importante è che non c’è stata alcuna vittima e nessuno si è fatto male. Nei giorni di attività, tra spegnimento, bonifica e controllo dell’area interessata dalle fiamme – prosegue il governatore – l’organizzazione regionale antincendi boschivi ha garantito l’intervento di 1.350 tra volontari e operai forestali”. E ricorda l’impegno in prima linea della Regione: “Il 25 settembre, a 24 ore dall’inizio dell’incendio, la Regione Toscana ha dichiarato lo stato di emergenza regionale. Subito abbiamo stanziato 1,5 milioni di euro destinati ai primi interventi per il superamento dell’emergenza”. Rossi ha poi sottolineato che “non dobbiamo mai dare nulla per scontato. La Regione ha fatto il suo dovere, ora ci aspettiamo che lo facciano gli altri”. Ma chi sono questi “altri”? Ovviamente il Governo.

“L’11 ottobre sono iniziati i lavori per la salvaguardia delle aree boschive distrutte dall’incendio – prosegue il presidente della Regione -. Sono 51 gli operai forestali dell’Unione montana Alta Val di Cecina che stanno lavorando nelle aree di Calci, Buti e Vicopisano. Sul Monte Serra gli operai forestali hanno fatto in questi mesi un lavoro straordinario. Hanno tagliato la vegetazione bruciata, consolidato i versanti, realizzato opere idraulico-forestale, ripristinato la rete viaria forestale”.

Ma a che punto siamo coi lavori? Gli interventi realizzati superano già il 75% del totale. “Al massimo entro fine gennaio 2019 – si legge in una nota dell’ufficio stampa della Regione Toscana – tutte le opere previste saranno completate”.  Molta attenzione viene posta anche alla regolamentazione delle acque, sistemando le sponde “dei piccoli bacini di raccolta presenti, con ripristino o realizzazione di fossi di guardia, e sistemazione del reticolo idraulico”.

La Regione Toscana rende noti i numeri ufficiali relativi ai danni causati dai roghi: sono bruciati 1.148 ettari del Monte Pisano, prevalentemente boschi (1.000 ettari). In fumo anche 148 ettari di superficie agricola, in prevalenza oliveti.  Quattro i comuni rimasti coinvolti dalle fiamme. Calci, il più colpito (832 ettari), Vicopisano (298 ettari), Buti (18 ettari). Qualche focolaio ha coinvolto anche il Comune di Cascina, il cui territorio è posto al di là del fiume Arno.

Foto: Twitter (Enrico Rossi)

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