Noi boomers, ovvero i bambini nati nel periodo di esplosione demografica tra il 1946 e il 1964 che hanno vissuto gli anni trionfali del boom economico degli anni Sessanta, abbiamo seguito e amato molto le canzoni di musica leggera di quegli anni. E dove venivano presentate quei prodotti di estrema creatività artistica ancora adesso note e cantate da tutti? Ma nelle manifestazioni canore che nacquero allora come il Festival di Sanremo, il Disco dell’Estate, il Cantagiro.

Proprio questo era uno dei miei preferiti perché univa due mie passioni: il Giro d’Italia e le canzoni dei miei cantanti preferiti. Durante il periodo estivo, tutti i giorni della manifestazione, infatti cantanti si trasferivano da una città all’altra, come facevano i ciclisti durante la corsa a tappe nostrana sia pur con le auto, per esibirsi la sera di fronte a una giuria che li votava. Insomma, era una bella cosa che mi piaceva molto. Per questo sono sobbalzato quando ho letto che una cantante pisana aveva vinto il Cantagiro 2022 che pensavo morto e defunto, e mi sono precipitato a intervistarla per farmi spiegare di cosa si trattava.

Eccola di fronte a me e la invito a presentarsi. “Mi chiamo Daniela Di Sacco, abito a Bientina, ho 57 anni e la passione che ho sempre avuto è il canto. Negli anni la famiglia, e specialmente il marito, mi spronavamo a prendere lezioni di canto, finché eun giorno proprio mio marito mi portò davanti a una scuola di canto e mi disse di entrare dentro e prendere lezioni. Entrai e trovai due insegnanti. La prima che si liberò fu Barbara Ambrosini e così cominciai con lei”.

Quanti anni fa?
“Sette”.

Ha iniziato quindi  solo sette anni fa a studiare quel canto con Barbara Ambrosini che l’ha portata a salire su palchi ed esibirsi partecipando, presumo, a diversi concorsi.
“Certo. La prima cosa che mi disse Barbara quando iniziai a frequentare le sue prime lezioni, fu che lei era una persona che metteva subito le sue allieve sul palco. Io ero tutta impaurita pensando che era solo un mese che studiavo, ma lei, nel 2015, mi iscrisse e mi fece partecipare al ‘Festival del Tirreno’ che organizzava da anni ed organizza anche adesso”.

Praticamente la sua carriera artistica è iniziata a 50 anni: complimenti!
“Da quella prima volta sono seguite altre, numerose, manifestazioni che mi hanno portato diversi riconoscimenti e soddisfazioni, grazie alla mia istruttrice che mi dà sempre i consigli giusti sulle canzoni da scegliere e il modo di interpretarle”.

Alla fine è finita al Cantagiro. Ci parli di questa esperienza. Com’è organizzato, ora, rispetto al passato?
“Il patron del Cantagiro è sempre lo stesso, Enzo Di Carlo, aiutato ora anche dalla figlia Giulia Carla, che ha curato la regia delle serate, e  devo dire che è una bella organizzazione di livello nazionale e non solo. Quest’anno è stata inserita una nuova categoria nella quale sono rientrata anch’io, che si chiamava ‘New voice’ in cui si potevano eseguire sia brani inediti che cover”.

Quanti cantanti ne facevano parte?
“Venti, provenienti da tutta Italia Io mi sono esibita col mio nome d’arte Dany. Devo dire che i partecipanti alle varie categorie erano veramente tanti: bambini/e, ragazzi/e adulti come me, che provenivano da tutt’Italia. Mi sono persino impressionata a vederli”.

Quanto è durato e dove? “Una settimana, di ottobre, a Fiuggi. Ci siamo esibiti nel bellissimo Teatro Comunale restaurato e inaugurato proprio da noi. Aveva un’acustica favolosa, bastava aprire la bocca e la musica si ascoltava benissimo in ogni angolo”.

Siete rimasti sempre lì?
Si, io sono arrivata il 12, ho cantato il giorno successivo e sono tornata a casa il 14. Hanno iniziato il lunedì con i più piccoli, poi quelli più grandi e quindi la mia nuova categoria. Ogni giorno venivano fatte delle selezioni e alcuni venivano scartati. C’erano delle master class, lezioni mattina e pomeriggio”.

Come nei reality dei nostri giorni…
“Già. In queste lezioni ci hanno insegnato a stare sul palco, come porgersi al pubblico, a non aver paura. Ci hanno stimolato, incoraggiato. Io, a dire il vero, ora, un po’ di domestichezza sul palco comincio ad averla, ma non è mai troppo qualche consiglio in più. Quel che c’era di bello è che quando c’era la gara, ci facevano  andare uno alla volta dietro le quinte dove c’era questo Alessio Boni”.

Il famoso attore?
Lui. Ci faceva respirare, rilassare, magari a uno faceva cantare la canzone, insomma ti faceva scaricare la tensione, così, quando andavi sul palco eri a tuo agio.  Perché lui, sinceramente, ti metteva  coraggio e oltre a quello ti diceva: ‘Fammi fare una bella figura’. È stato bello. Anche i giurati erano tutti gentili”:

Perché c’era una giuria qualificata e solo loro davano i voti
La cosa bella era la presenza di un notaio che, dopo la votazione, levava il foglio per non far modificare il voto. Era un cosa seria”.

Daniela Di Sacco e Barbara Ambrosini

Quale canzone ha presentato? “Je suis malade di Dalida” La famosa cantante francese di origine egiziana nota in tutto il mondo anche per la relazione con Luigi Tenco interrotta dal “presunto” suicidio del cantante italiano a Sanremo nel 1967?”
Proprio lei. Io ho cantato la sua versione anche se il brano è stato interpretato pure da Laura Fabian”.

In francese?
Sì”.

Canzone scelta con Barbara Ambrosini?
“Sì, anche se, per dire la verità, è una canzone che avevo ascoltato e mi era rimasta un pochettino impressa, e lei mi ha detto di trovare  la canzone molto bella e che stava nelle mie corde. Quindi l’abbiamo studiata piano piano, perché ci vuole del tempo per trovare la pronuncia, i vocalizzi e la tonalità giusti. A parte la mia estensione vocale che sta iniziando a crescere, non è come all’inizio. Grazie all’esercizio giornaliero a casa, dove mi faccio le mie canzoni e mi alleno”.

E immagino che una volta alla settimana venga dalla sua istruttrice
Esatto”.

Il premio in cosa consisteva?
Era simbolico, un disco del Cantagiro”.

Prospettive?
Ho intensione di incidere un inedito come si deve”.

Scritto e composto da chi?
Penso da questo Alessio Boni, testo e credo pure musica. Lui vuole scrivere insieme, non deve venire tutto da lui, e quindi dovremmo realizzarlo insieme”.

Prossimi concorsi?
Ce n’è uno tra poco a Livorno, poi vogliono fare delle selezioni per il Cantagiro del prossimo anno. E poi, quando ne capita uno, si va. Soprattutto nelle attività di Barbara, quando lei organizza qualcosa io vado”.

Bene, auguri Daniela, grazie, complimenti e auguri per altri trionfi sia a lei che al marito-manager, Giuseppe Pacini, che l’ha sempre incoraggiata e la segue dovunque.  Buon divertimento a entrambi!

Guido Martinelli

Daniela Di Sacco e Giuseppe Pacini

 

 

 

 

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