Il mare ce l’ha nel sangue. Forse per il lavoro che ha scelto, ma forse anche perché, attraverso il mare, si sente più vicino alla sua città, che proprio sul mare ha scolpito le pagine più importanti della propria storia. Il pisano Paolo Ceccherini da un po’ di tempo vive a Venezia. La vita in Laguna gli piace, ma nel cuore è rimasta la sua Pisa. Cinquantuno anni, diploma di maturità linguistica al liceo Pesenti di Cascina, Paolo ha intrapreso la carriera militare come Sottufficiale della Marina Militare.

Da quanto tempo vivi lontano da Pisa?

Senza contare il periodo che ho trascorso a bordo delle navi grigie, al momento sono 2 anni e sei mesi che sto lontano da Pisa e per completare questo periodo in trasferta, devo farne altrettanti.

Come ti trovi a Venezia?

Mi sono trovato subito bene. Sarà che adoro il mare, ma secondo me per un “marinaio” vivere a Venezia è il massimo, l’acqua è dappertutto e per spostarsi è necessario prendere i battelli per cui, dopo tanti anni sulle navi, tornare a ondeggiare mi fa sentire diciamo a casa. Inoltre l’ufficio si trova all’interno dell’Arsenale navale dove è cominciata la storia della Repubblica marinara ed è un po’ come se mi sentissi strettamente legato alla mia città natale.

Ci puoi parlare un po’ del tuo lavoro?

Come dicevo subito dopo il diploma ho intrapreso la carriera militare come Sottufficiale della Marina. Ho fatto 12 anni di imbarco su unità navali di vario tipo. La mia specializzazione è nelle telecomunicazioni in particolar modo le comunicazioni ottiche come bandiere e alfabeto morse con lampi di luce. A terra in ufficio la mansione è differente ma ruota sempre intorno alle telecomunicazioni. Ho navigato in lungo e in largo per il Mediterraneo e il Mar Nero, ho toccato appena l’Oceano Atlantico fino alla costa occidentale della Spagna e navigato in Oceano Indiano e Golfo Persico.

 

Cosa ti manca di più di Pisa?

In primis la mia piazza e la torre, orgoglio di ogni pisano, poi la città in se stessa. Ogni volta che torno e mi è successo fin dalle prime volte che sono stato lontano, ho subito notato quante cose ci sono da scoprire e che vivendo sempre qui non ci rendiamo conto di avere davanti agli occhi. Vivendo lontano è nato un amore incondizionato per questa città e grazie ad alcuni amici, per mezzo dei quali sono entrato a far parte di un gruppo di rievocazione storica, ho conosciuto persone che avevano un grande bagaglio di conoscenza sulla storia della città e che mi hanno fatto crescere la voglia di informarmi. Devo dire che dopo un po’ di anni che ho questa passione e leggendo molti libri al riguardo, sono rimasto stupito di quanto è sconosciuta la storia di Pisa.

Mi diresti un pregio dei pisani? E un difetto?

Difetti tanti pregi pochi… forse sono un po’ pessimista ma vedo molta rassegnazione negli occhi dei miei concittadini mentre invece ci sarebbe di che essere orgogliosi a vivere qui. Comunque negli ultimi tempi sto notando una svolta positiva

Come te la cavi in cucina?

Non molto bene, però sono bravo a seguire le ricette e quando ne ho voglia allora escono dei buoni piatti, il mio cavallo di battaglia è l’arrosto di tacchino alla senape.

Il tuo piatto preferito?

Ne ho molti, perché mi piace mangiare e bene. Ne cito comunque tre. La zuppa pisana, naturalmente, lo stoccafisso in umido con le patate e la trippa al sugo.

Sogno nel cassetto/progetti futuri?

Una barca a vela per navigare finalmente da comandante (ride per la battuta). Per quanto riguarda il progetto futuro, vorrei cambiare casa e trovarla sul litorale per poter vivere il mare in ogni stagione

Facciamo un gioco: mi dici la prima cosa che faresti se venissi eletto sindaco di Pisa?

Se fossi eletto sindaco promuoverei lo sport. Ho giocato a pallavolo per più di vent’anni e mi ricordo la carenza di palestre decenti e dopo tutto questo tempo siamo circa allo stesso livello. Vorrei creare infrastrutture per permettere la pratica di varie discipline. A Pisa per esempio non esiste, che io sappia, una piscina di 50 metri. Abbiamo un palazzetto vecchio e che viene usato pochissimo. Insomma sarebbe bello creare una cittadella dello sport.

Ricordi la prima volta all’Arena Garibaldi?

Non mi ricordo per quale motivo, forse perché alcuni miei amici erano soliti andare a vedere le partite e io non c’ero mai stato, non lo ricordo bene. Ma quella domenica ruppi talmente le scatole al mio babbo perché mi portasse una volta allo stadio che lui mi prese e andammo quello stesso giorno (io non sapevo nemmeno che c’era la partita). Quel giorno all’Arena c’era il derby Pisa-Livorno. Rimasi a bocca aperta dallo spettacolo che mi si presentò agli occhi. A quei tempi non esistevano daspo o tornelli, perciò sulle curve c’era di tutto e anche in campo. Ho ancora nella mente impressi dodici bidoni della spazzatura di color amaranto dietro la porta, cosa che al giorno d’oggi è impensabile. Rimasi così colpito che mi ricordo ancora gran parte della formazione. La partita finì con la vittoria del Pisa.

Il giocatore del Pisa che ti è rimasto nel cuore?

Non è uno solo ma quella famosa formazione che cominciava così: Ciappi, Rapalini, Bencini…e altri nomi famosi tipo Cannata, Barbana, Di Prete. Posso aggiungere una cosa?

Prego…

Grazie dell’occasione che mi è stata data per raccontarmi un po’. E saluto tutti con un motto antico: Urbis me dignum pisane noscite signum.

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