Paolo Lazzari

Firenze? No, thanks. Un’esternazione che rischia di essere seguita da una caterva di proverbiali insulti al divino, specie se la senti rimbalzare tra le pareti di un bar. Se però è il Times – il più autorevole quotidiano britannico e faro pulsante della stampa occidentale tutta – a sostenere che in Toscana c’è di meglio, allora quello che fino ad un attimo fa sembrava ciarpame discorsivo assume venature irriverenti, che preludono a pupille spalancate.

Sì perché quando l’inviata Cathy Hawker è stata spedita per tre giorni nel Granducato, con la specifica missione di indovinare il posto migliore per acquistare una seconda casa e – why not? – trasferirsi direttamente a vivere, non ha avuto dubbi. Lucca, non il capoluogo, è la città ideale. Al punto che il suo pezzo si intitola proprio “Dimenticatevi Firenze: Lucca è la città più affascinante della Toscana, il posto dove tutti i britannici vorrebbero vivere”. Il che suona quantomeno singolare se si pensa che dentro alle mura ha soggiornato a lungo la sorella di Napoleone Bonaparte, nota per i suoi forsennati – e riusciti – sforzi per rendere la città quanto di più francese esistesse nel circondario.

Foto di Patrick Schneider (Unsplash)

Ma i tempi, è noto, sono mutevoli. Succede così che la Hawker rimanga impigliata nel fascino impudente di una cittadina che conserva un centro storico di una bellezza contundente ed è circuita da placide colline punteggiate da ville sontuose e dimore più dimesse, eppure storiche. Accompagnata nel suo speciale tour da Alessandro Deghé, della Serimm Knight Frank Luxury Real Estate, la giornalista è rimasta certamente estasiata dalla bellezza che accompagna ogni pertugio cittadino e bucolico, ma è stato senz’altro un altro il fattore che l’ha persuasa a buttare giù l’insolente stroncatura fiorentina, in favore della città che vide nascere Giacomo Puccini. La qualità della vita, ladies and gentleman, assume un peso specifico di proporzioni cosmiche quando si tratta di acquistare una casa all’estero. E gli inglesi, giura Cathy, farebbero carte false sia per acquistare una seconda casa a Lucca dove rifugiarsi per ricaricare le pile (si mormora che il tempo medio di permanenza si aggiri tra i 3 ed i 6 mesi) che per trasferirsi direttamente a vivere, magari quando la carta d’identità comincia a diventare sgualcita.

Ad agganciare l’inviata sarebbero stati anche gli eventi che accompagnano per diversi segmenti dell’anno Lucca, oltre all’estrema vicinanza con altre realtà ammiccanti e contraddistinte da un tenore di vita slow, quello che sembra mancare a Firenze, come l’avamposto scozzese di Barga, le suggestioni naturalistiche e gastronomiche della Garfagnana o la salsedine versiliese.

Comunque la si metta uno dei più autorevoli mezzi di stampa del globo infligge un duro colpo a Palazzo Vecchio e dintorni, vezzeggiando una città che sembra percorsa dai requisiti principalmente inseguiti dall’elitario target British: tranquillità, bellezza e decoro, spruzzati da una discreta dose di attività. Il nativo lucchese – per il quale l’atteggiamento critico e poco propulsivo verso quel che non accade in città prevale sovente sui lati positivi – forse non l’avrebbe mai detto. Il londinese Times però sentenzia altrimenti e forse, per una volta, va benissimo così.

Foto di Gabriele Natali (Unsplash)

 

 

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