Puntata molto particolare questa settimana, influenzata dal fresco e dalla pace del mio buen retiro sulle colline della Toscana profonda (ascolta la storia). La gran calma e la noia della vita di paese mi hanno fatto ripensare a mio padre, che ci ha lasciato all’improvviso tre anni fa per un aneurisma intestinale. A lui questo piccolo paese non piaceva affatto, nonostante fosse nato e cresciuto in un borgo poco più grande ma decisamente più isolato, sperduto nel mezzo della Val di Cecina. Quando andavamo a trovare i parenti, non riuscivo a scrollarmi di dosso l’impressione di essere “altro”, che quel paese non sarebbe mai stato casa mia. Qualche anno fa provai a conoscere meglio quella terra aspra, popolata da gente orgogliosa e ruvida, provando a capirla attraverso le leggende che la popolano. Alcune sono veramente straordinarie, come quella che don Mario, lo storico della nostra famiglia, raccontava per spiegare come uno dei luoghi più caratteristici della zona, il Masso delle Fanciulle, avesse preso il suo nome.

Guardare quelle colline dall’alto della Rocca Sillana (nella foto), fortezza orgogliosa e sperduta nel mezzo del niente, esplorare le gallerie della miniera del Pavone, cercando di immaginare la vita di quegli antichi minatori che rischiavano la vita ogni volta che scendevano nelle viscere della terra è un’esperienza che non vi lascerà indifferenti. Magari non riuscirete a capire la mentalità di paese, cosa spinga gli abitanti a continuare a rimanere abbarbicati alle proprie colline ora prive di metalli e di lavoro, ma forse riuscirete ad intuire quella bellezza struggente e misteriosa che rende queste terre uniche. Cosa ne pensate di questo angolo di Toscana nascosta? Fateci sapere partecipando alla conversazione sui nostri canali social:
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