Sappiamo tutti quanto la letteratura sia importante per comunicare pensieri, messaggi e raggiungere una maggior consapevolezza di sé stessi. I concorsi letterari banditi in genere nel nostro stivale da associazioni ed enti di ogni tipo sono quindi importanti e noi vogliamo evidenziarne uno appena conclusosi perchè si distingue dagli altri per diversi motivi. Parlo di “Versi per l’anima”, giunto addirittura alla 15^ edizione grazie all’associazione pisana l’Alba, acronimo che sta per “Luce Aiuto Libertà Bisogno Amicizia”, associazione di auto-aiuto a.p.s., che lo ha ideato e cresciuto.

Dopo la cerimonia di premiazionie svoltasi presso la pizzeria associativa “Robe da matti” in via delle Belle Torri 8, sede dell’associazione, a cui abbiamo assistito, abbiamo incontrato la presidente Diana Gallo per due chiacchiere sul caso.

Come dico sempre a tutti, si presenti…
Sono Diana Gallo, presidente dell’associazione “l’Alba” dalla sua fondazione, avvenuta formalmente il 28 gennaio del 2000 da parte di un gruppo di medici e pazienti di auto-aiuto sorto nel 1993, quindi abbiamo 30 anni di esperienza dato  che l ‘associazione nasce dallo sviluppo di questo gruppo nato  quell’anno nella clinica psichiatrica”.

Diana Gallo

Quali attività state svolgendo adesso?
“Le nostre attività, nel loro complesso, sono accreditate per servizi di riabilitazione psico-sociale, servizi di socialità, inserimento al lavoro e di abitare supportato. Abbiamo più di 150 pazienti l’anno  che vengono indirizzati a noi tramite l’Asl nord-ovest dipartimento di salute mentale della zona, la Società della Salute e famiglie private che si rivolgono a noi per un supporto di inserimento sociale abitativo e al lavoro. I pazienti sono affetti dalle patologia più varie come disturbi dell’umore o della condotta alimentare, schizofrenie, disturbi di ansia o sociali: insomma rientrano nelle più varie forme di diagnosi psicopatologiche. Il lavoro che noi facciamo in team con educatori, riabilitatori, assistenti sociali, infermieri, psichiatri del territorio, sia in ambito pubblico che privato, è quello di costruire un progetto di vita per ogni singolo paziente. In questo progetto di vita si cerca di deistituzionalizzare più che si può una persona dai circuiti psichiatrici importanti mirando a un progetto riabilitativo personalizzato integrando la cura farmacologica, là dove è necessaria, con un progetto di attività diurne che comprendono laboratori esperenziali, occupazionali, di arte, gruppi di mutuo aiuto di pari. Fanno parte di questi gruppi pazienti con la medesima esperienza di disagio mentale che si auto-curano, si ascoltano, co-guidati da un facilitatore esperto. L’aiutarsi a vicenda ha una valenza trasformativa non curativa che rende tutti più responsabili, consapevoli e meno soli. La solitudine è il nemico peggiore per chi soffre”.

Gestite dei locali ben frequentati in città e dintorni, vero?
“Abbiamo tre luoghi dediti alla ristorazione: il Ristorante il “Quore“, la pizzeria “Robe da matti” e il ristorante e stabilimento balneare “Big Fish” a Marina di Pisa. Organizziamo anche catering in genere e per matrimoni dove facciamo trovare bomboniere realizzate nel nostro laboratorio di ceramica in cui coinvolgiamo anche i nostri ragazzi che in questo modo si inseriscono step by step nel mondo del lavoro”.

Il concorso letterario “Versi per l’anima” come si situa in questo percorso?
“Si inserisce dentro una delle anime dell’associazione, quella delle arte terapie come teatro, canto, danza, musica, scrittura, pittura. La scrittura è importante in quanto fa esprimere le persone che attraverso le parole mettono sul foglio i loro stati d’animo. Ovviamente il concorso non è rivolto solo ai nostri associati ma a chiunque si diletti nella scrittura, anche se nella quindicesima edizione di quest’anno, nella sezione dei tweet, c’è stata proprio una menzione speciale per una composizione in cui alcuni dei nostri ragazzi hanno descritto i loro stati d’animo positivi provati stando in un giardino all’aperto durante un’esperienza di gruppo. Quindi la scrittura diviene momento catartico, e va detto che alcuni di loro sono veramente molto bravi a scrivere poesie di buon livello. A dir la verità nella prima edizione avevamo istituito due categorie, di cui una relativa ai portatori di patologie della mente, ma poi ci siamo accorti che non c’erano grandi differenze tra le due categorie, e così abbiamo tolto le distinzioni anche perché ci sembrava discriminatorio. Le sezioni del premio sono tre: tweet, poesia e prosa. La sezione tweet è dedicata a uno dei nostri ragazzi, Alberto Vitali, morto prematuramente, su richiesta della famiglia. Tutti gli anni lo ricordiamo e lo salutiamo sperando che lui ci guardi da qualche parte e gradisca quello che facciamo. Mi preme sottolineare ancora il potere curativo della scrittura, poiché permette di mettere nero su bianco la propria vita, di riguardarla e di poter così rielaborare tutti i personali vissuti dello scrivente. Il concorso s’inserisce in quest’ottica insieme a tutte le altre nostre numerose attività per cui ci vuole una grande organizzazione, creatività e un monitoraggio continuo. Sono soddisfatta del concorso perché anche quest’anno ha registrato molte adesioni e suscitato interesse.”

Chi formava la giuria del concorso?
“Persone di alto livello nel settore che ormai da anni seguono il nostro concorso ma partecipano anche alle nostre attività in modo attivo. La Presidente della giuria è stata la brava e sensibile poetessa Maria Velia Lorenzi, conduttrice del laboratorio associativo “Esprimersi Scrivendo”. Con lei c’era la nota nota scrittrice, psicologa, professoressa di scuola superiore in pensione nonché editor delle edizioni Helicon di Poppi (Ar), Cristiana Vettori: mentre il terzo è stato il prezioso  e valente Alessandro Scarpellini, rinomato poeta, scrittore e formatore conosciuto per i corsi di scrittura creativa che conduce da anni dovunque. Tre persone di alto livello e molto disponibili dato che,come dicevo, si prestano da anni ad aiutare i nostri ragazzi e le nostre ragazze in percorsi relativi alle loro competenze con dedizione e attenzione. Va sottolineato anche il fondamentale apporto organizzativo di segreteria dei nostri operatori: Eva Campioni, Davide Cecchi, Alessandro Civitella. Sono anche orgogliosa di affermare che tra i premi dati ai vincitori ci sono pure delle belle opere in ceramica prodotte dalla nostra ottima bottega d’arte “Ceramica e Psiche”.

Giuria del concorso “Versi dell’anima”. Da sx Maria Velia Lorenzi, Alessandro Scarpellini, Diana Gallo e Cristiana Vettori

Dal vostro osservatorio come vedete la situazione del disagio, in senso ampio, all’interno della nostra città?
“Negli ultimi trent’anni si è notato purtroppo un peggioramento dello stato del disagio in città e, in generale, nel mondo, poiché sono aumentati molto, come previsto, i disturbi mentali. Il covid non ha certo facilitato l’integrazione tra le persone e imponendo l’isolamento ha penalizzato la socialità. la solidarietà, lo stare insieme. Passata l’urgenza epidemica abbiamo ovviamente visto la ripresa di  tutte le attività ma con un po’ di voragini soprattutto nel livello organizzativo dei servizi cittadini dato che non sono ancora del tutto orientati alla ricovery. Noi, come organizzazione, stiamo facendo un grosso lavoro insieme al coordinamento  regionale delle associazioni di salute mentale per creare un sistema di servizi regionale  che sia orientato invece  alla ricovery”.

Cosa vuol dire?
”Che le persone devono veramente cambiare piano piano e dopo un periodo di cura tornare a star bene, o se mantengono il sintomo  sono comunque inseriti nel contesto di una città che è inclusiva, accogliente. In questo momento la nostra città non è proprio così. Dopo la tragedia dell’anno scorso della dottoressa Capovani a causa di una paziente-delinquente si è persino aperto un lungo dibattitto anche con la magistratura sulla punibilità o impunibilità del disagio mentale. Noi abbiamo espresso il nostro favore per la punibilità perché chi porta un disturbo mentale  non è esente da responsabilità. C’è una riflessione in atto sull’argomento e sembra passare un po’ questa idea retrograda del malato mentale come persona pericolosa che arriva ad associare il malato mentale a un pericolo sociale. Qualcuno dice che bisogna rinchiuderli, noi pensiamo che non dobbiamo rinchiudere nessuno ma includere, curare, e cercare di attivare progetti di vita. Solo attraverso  servizi che portano la persona a stare sempre meglio e ad essere inclusa nella propria città si possono trovare delle risposte evolute entro un sistema sanitario di alto livello. Altrimenti facciamo dei piccoli manicomi all’italiana che noi non vogliamo e lotteremo sempre che questo non accada”.

Grazie alla presidente, ed ecco l’elenco dei vincitori del 15^ “Versi per l’anima”

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1 – Il risveglio – Alessandro Civitella
2 – Su una matita – Daniela Conforti
3 – Scrivere – Chiara Schirripa Spagnolo
Sehnalazione: “Il meraviglioso mondo di Matteo” – NSV

Poesia

1 – Apocalisse – Veronica Pace
2 – Sete di Libertà – Adriana Panetta
3 – Le parole tra noi – Benedetto Maggio
Segnalazione: Ricomincio – Cinzia Medda
Segnalazione: Out of dark – Fabio Granchi

Prosa

1 – La deriva di folli ombre – Daniela Conforti
2 – Trasgredire le regole – Genny Sollazzi
3 – Una notte, un professore, due occhi muti – Chiara Schirripa Spagnolo
Segnalazione: La fotografia – Fabio Granchi
Segnalazione: Figlia Donna Madre – Francesca Salcioli

Insomma, un concorso letterario importante dove non si gratifica solo l’ego di chi scrive ma che riveste una sua importanza sociale. L’Alba, come abbiamo visto, è un nucleo associativo importante che riteniamo sia da lodare e sostenere magari attraverso donazioni pecuniarie molto piccole. Andando sul sito si possono trovare i riferimenti. In questo periodo natalizio che ci incita ad essere più buoni fossi in voi farei un pensierino in tal senso.

Guido Martinelli

Foto della premiazione e dei premiati:

 


Foto del laboratorio teatrale dell’Alba condotto da Marta Corci

Foto di Guido Martinelli

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