81 views 4 min 0 Commenti

Gabinetto Vieusseux, dalla storia al rilancio in grande stile

- Cultura
5 Giugno 2023

Ilaria Clara Urciuoli

Il Gabinetto scientifico-letterario Vieusseux è uno dei tanti “fiori all’occhiello” di Firenze (e non solo). Nacque nel 1820 per iniziativa di Giovan Pietro Vieusseux, commerciante di origini ginevrine ma natio ad Oneglia (Imperia). Di cultura illuminista, nei suoi numerosi viaggi d’affari in Europa aveva conosciuto le istituzioni europee in cui i soci potevano leggere libri senza il dovere di acquistarli. Basandosi su questi modelli, annunciando la sua iniziativa, il 9 dicembre del 1819, annuncia di mettere a disposizione degli associati, per la consultazione, la sua ricca collezione di periodici, giornali e gazzette francesi, inglesi, portoghesi, tedeschi (oltre che italiani) nonché la sua “biblioteca consultativa” composta di dizionari, biografie, atlanti, repertori eccetera. E accanto al suo “laboratorio di lettura” nasce anche – attorno al 1922 – una biblioteca circolante le cui opere (soprattutto inerenti la storia, la geografia, i resoconti di viaggi, le scienze, l’economia, la statistica, oltre alla letteratura in varie lingue) potevano essere prestate a domicilio.

Questo programma fa sì che ben presto si formi, attorno a lui, un vero e proprio “gabinetto” di intellettuali e uomini dotti interessati a una vasta gamma di temi come la pedagogia, la giurisprudenza, la letteratura, le scienze agrarie e le scoperte scientifiche. Tra questi intellettuali di varia provenienza approdarono a Firenze, così, uomini come Giacomo Leopardi, Alessandro Manzoni e tanti altri che giungevano da tutto il mondo. Al contempo nascevano riviste come l’ “Antologia” (fondata nel 1821), Il “Giornale Agrario Toscano”, la “Guida dell’Educazione” fino all’Archivio Storico Italiano (tuttora in corso).

Alla morte del fondatore (1863) il Gabinetto vantava circa 300 periodici, 272 opere di consultazione e più di 11 mila volume della biblioteca circolante in varie lingue. Nel tempo, continuarono a visitarlo i protagonisti della cultura mondiale (tra gli altri Schopenhauer, Stendhal, Liszt, Dostoevskij, Gide, Mark Twain, Zola, Gertrude Stein, Kipling, Huxley, D. H. Lawrence…) e ad affluirvi importanti archivi e biblioteche (nel Novecento, per esempio, quelli di Dallapiccola, Giuseppe de Robertis, Emilio Cecchi, Carlo Betocchi, Pier Paolo Pasolini, Giacomo Debenedetti, Eduardo De Filippo, Giuseppe Ungaretti…). Attualmente il Vieusseux conserva ben 130 fiondi. Negli anni, inoltre, è proseguita la sua attività culturale (tra l’altro presentazione d libri, convegni importanti come quelli su Dino Campana, Ottone Rosai, Gaetano Salvemini, Aldo Palazzeschi, Piero Gobetti, Italo Svevo, Emilio Cecchi…).

Questa vitalità vuole essere ora ulteriormente stimolata da un ambizioso programma recentemente presentato. Obiettivo? Tornare ad essere un centro di divulgazione e promozione della cultura e della conoscenza in collegamento con le altre istituzioni culturali fiorentine, anche con collegamenti con gli altri fulcri della cultura italiana ed europea, con un occhio alle giovani generazioni e all’innovazione fino all’intelligenza artificiale. Inoltre si vuole incrementare la divulgazione del patrimonio letterario e artistico con nuove iniziative tra cui convegni, digitalizzazione, catalogazione, valorizzazione del fondo bibliotecario (650 mila volumi) e dei 166 fondi archivistici. Si vuole infine catalogare alcuni dei fondi dell’archivio contemporaneo.

Con l’Accademia della Crusca e la Regione Toscana verrà redatto un vocabolario on line della lingua italiana contemporanea e l’“Antologia Vieusseux” (quadrimestrale) si dedicherà agli scrittori e agli artisti di oggi. In programma anche accordi con il Centro Nazionale di Studi Leopardiani e la Fondazione Maria e Goffredo Bellonci.

Ilaria Clara Urciuoli

 

Foto: viesseux.it

Condividi la notizia:
Articoli pubblicati: 2

Un fiume unisce la Toscana e rappresenta il modo di vivere forte e intraprendente del suo popolo. L'Arno.it desidera raccontarlo con le sue storie, fatiche, sofferenze, gioie e speranze. Senza dimenticare i molti toscani che vivono lontani, o all'estero, ma hanno sempre nel cuore la loro meravigliosa terra.

Lascia un commento