L’altra sera sono stato raggiunto dal ricordo di un fortunato slogan pubblicitario di un gelato, divenuto proverbiale qualche decennio fa, che sancì l’inizio della fortunata carriera dell’ottimo attore Stefano Accorsi. Espresso in un approssimativo ma simpatico slang anglo-bolognese recitava così : “Tu is megl che uàn!”.

Il contesto in cui è riaffiorata questa lontana e sgrammatica affermazione è stato la prestigiosa Villa Rita di Rita Ciliotti, in località la Noce, in quel di Uliveto Terme (Pisa), in occasione di un appuntamento del X Festival dell’associazione Fanny Mendelssohn diretto da Sandra Landini.

La location era una delle tante stupende dimore storiche della nostra zona ed anche uno dei tanti punti a favore di questa rassegna musicale che si svolge in gran parte, di volta in volta, in queste dimore grazie alla collaborazione con l’associazione Adsi (Associazione Dimore Storiche).

La ricca dimora del 1400  fa parte di un antico borgo chiamato Borgo di Noce e per la sua felice posizione climatica è stata la residenza estiva di numerose famiglie nobili, di cui sono visibili gli stemmi nel salone oltre a varie bellezze architettoniche rinvenibili girando per le sue fascinose stanze. Questa bellissima casa è stata la degna cornice di un concerto a due mani dove, come accennavo prima, l’unione dei pianisti rende senza dubbio più forti, sicuri e bravi. Già, perché i tasti del bel pianoforte che si pavoneggiava nel salone sono stati percorsi delle quattro, sapienti mani di Chiara Nicora e Ferdinando Baroffio, due musicisti di alto livello nazionale e non solo, come sempre in questa rassegna, che hanno suonato in perfetta sincronia e alternanza. Impresa decisamente non alla portata di molti, come si può intuire, dato che presuppone tra i partner una salda intesa emotivo-empatica oltre a una notevole affinità artistica a tutto tondo. Il duo in questione, composto da due coniugi, ha mostrato di avere tutti questi prerequisiti e con un perfetto affiatamento ha portato a termine ottimamente il variegato programma della serata.

Si è iniziato con la nota, stupenda Overture da “Il Flauto magico” di W.A. Mozart (1756-1791) composta dal genio salisburghese nell’anno della sua morte, una delle dieci opere più famose al mondo, che narra la fiabesca storia d’amore tra Tamino e Pamina disseminata di tanti significati esoterici e massonici. L’esecuzione ha seguito la trascrizione dell’austriaco C. Czerny (1791-1857), pianista dal solido retroterra betoviano nonché dotato da gran talento e prodigiosa memoria. Di questo autore è stata eseguita anche la trascrizione del Rondeau militaire Theme de Figaro, de Mozart “Non più andrai”,op 461 n.1., l’universalmente conosciuta aria che, cantata, continua con gli altri noti versi “farfallone  amoroso notte e giorno d’intorno girando, delle belle turbando il riposo” sopravvissuti alle intemperie del tempo e sempre piacevoli a ritrovarsi.

In seguito è stato omaggiato anche un altro grande autore come G. Rossini (1792-1868) grazie ad un’altra famosa Ouverture, stavolta del “Barbiere di Siviglia”, l’opera buffa per antonomasia che nel 1815 registrò alla prima un clamoroso insuccesso trasformatosi ,dalle successive serate, in un travolgente, imperituro, successo. Le venti dita dei due virtuosi esecutori hanno, quindi, reso omaggio alla celebre Ciaccona in Re minore di J. S. Bach (1683-1750), dove la danza scherzosa caratteristica di origine spagnola pensata per violino è stata interpretata secondo la trascrizione del compositore, direttore d’orchestra e pianista tedesco C. Reinecke (1824-1910). Pare che Bach l’abbia composta come omaggio postumo alla moglie Maria Barbara e per questo abbia utilizzato il motivo del lamento e la tecnica di scrittura detta del continuum.

Uno spazio degno di nota nel programma della serata l’ha occupato pure l’autore polacco M. Moszkowski (1854-1925),autore di più di duecento brillanti pezzi per pianoforte di cui alcuni, come le briose e piacevoli Danze spagnole e polacche, eseguite presumo anche per essere state pensate proprio per esibizioni quadrumani.

Il folto pubblico presente che segue, ormai con affezione e grande apprezzamento i concerti della Fanny, ha applaudito ripetutamente l’ottimo duo “costringendolo” a una serie di bis di brani conosciuti e molto apprezzati prima dell’immancabile, ricco buffet, che ha reso onore alla villa e agli organizzatori.

Potremmo concludere definendo la serata un’altra perla della preziosa collana di momenti di grande musica che l’associazione riesce sempre, da anni, a calare sul collo dei suoi fedeli seguaci.

Il prossimo appuntamento è doppio: 18 e 19 maggio presso Villa Corliano, a San Giuliano Terme (Pisa). In tale occasione si esibirà dapprima il duo Worobec-Jaron (violino-pianoforte) e il giorno successivo la coppi Pellegrino- Persichetti (violino e chitarra).

Per le prenotazioni si può fare riferimento ai seguenti recapiti:

Tel. 3476371189- 347 8509620

associazionefannyògmail.com

www.fannymendelssohn.eu

Guido Martinelli

Foto di Alessio Alessi

 

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