È stato uno spoglio lunghissimo, estenuante, quello di lunedì 15 maggio. I pisani lo ricorderanno. Alla fine il risultato è questo: il sindaco uscente Michele Conti è primo con il 49,96%, Paolo Martinelli lo segue con il 41,12%. La differenza tra i consensi ottenuti dal candidato del centrodestra e il 50% più uno è di appena 15 voti. Un’inezia. Si va al ballottaggio. E nonostante tra i due sfidanti ci siano 3.557 voti di differenza, è tutto da rifare.

Vediamo ora gli altri candidati. Francesco “Ciccio” Auletta (La Città delle persone-Una città in Comune) arriva terzo con il 6,73%, Rita Mariotti (Azione, Italia Viva, Psi e Forum liberali) all’1,34%, Alexandre Dei (Patto Civico 2023) 0,63%, Edoardo Polacco (Comitato Libertà Toscana) 0,22%.

A Michele Conti non sono bastati 20.091 voti (su 40.896 votanti) per chiudere la partita al primo turno e ottenere la riconferma. Eppure il distacco che ha rifilato allo sfidante Martinelli è enorme, oltre 3500 voti. Una beffa, inutile nasconderlo, per il centrodestra pisano. E una chance che galvanizza il centrosinistra. Nel senso che almeno può continuare a sperare, magari sognando Verona (dove non molto tempo fa la sinistra, partita in forte svantaggio, vinse proprio al ballottaggio).

Martinelli, a bocce ferme, ha affidato ai social il proprio commento: “Mesi fa ci dicevano che era impossibile e invece è accaduto: andremo al ballottaggio. L’amministrazione Conti non è stata scelta da una larga maggioranza di cittadini pisani, tra chi ha scelto di non votare e chi ha scelto candidati alternativi. La partita è aperta e la giocheremo fino in fondo chiamando alla partecipazione e al voto tutti i pisani che hanno di Pisa un’idea diversa. Più moderna, aperta, solidale. Vamos”.

La partita è sicuramente in salita per la sinistra. Ma al ballottaggio si riparte dallo zero a zero e il primo obiettivo, per tutti, è riportare al voto i propri elettori, tenendo conto che, fisiologicamente, al ballottaggio cala sempre l’affluenza alle urne. Bisognerà vedere con quali percentuali. Certo, il buco da colmare di 3500 voti è grande… e non è detto che i 2.706 voti raccolti da Ciccio Auletta, anche se l’esponente di sinistra dovesse decidersi a sostenere Martinelli, possano essere travasati tutti nel centrosinistra. Al solito, i veri “registi” del risultato finale saranno gli elettori, non i partiti né i candidati.

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