La sai l’ultima? No, non è una barzelletta ma, poco ci manca. La “storiella” una delle tante, troppe, che fuoriescono dalle menti “prestigiose” da presidi e/o dirigenti scolastici della nostra poverissima (in tutti i sensi) Scuola Italiana, arriva fresca, fresca dal quel di Viareggio, dove in una scuola d’infanzia, la direttrice ha deciso di annullare l’evento ludico-didattico per celebrare la Festa del Papà. In prima battuta, poteva apparire ai più, una tardiva battuta carnascialesca, considerato il luogo di provenienza. Ma quando la notizie è apparsa sui media non solo locali, il popolo dei social si è scatenato contro la malcapitata “capa-suprema”, talvolta con definizioni non proprio consone per questa signora evidentemente dotata di sensibilità fuori del comune.

“L’ho fatto per i bimbi che non hanno un padre”. Dichiara la signora ad un giornale locale, che poi prosegue: “La decisione è maturata, da una richiesta di rinvio inoltrata da 5 o 6 genitori (Mamme? Erano 5 o 6? La matematica signora, non è un’opinione, ndr). Un’imprecisione imperdonabile per una dirigente scolastica, che non chiarisce se le presunte richieste siano pervenute da vedove, mamme abbandonate da padri scellerati, magari fuggiti con ballerine di lap-dance, o semplicemente fuggiti per allontanarsi da consorti così “attente” e…. zelanti.

Presumendo che sia stato il primo caso, la vedovanza, a causare la contestatissima decisione, non crede la nostra sensibilissima dirigente, che fuori dalla scuola, la festa del papà si celebri comunque e fin troppo, vanificando la sua decisione? La Scuola deve formare, non deve nascondere la realtà della vita, soprattutto ai più fragili.

Sempre in questo caso, quello del Padre scomparso prematuramente, le consiglierei di ripassare la Storia della Civiltà etrusca, quella greca, quella romana, etc.. tutte insegnavano sin dall’infanzia ad onorare le divinità della morte, giusto per predisporre i bambini ad affrontare al meglio le difficoltà della vita. “Si vis vitam, para mortem” . Se vuoi sopportare la vita, disponiti ad accettare la morte. Questo l’ha scritto, assai più recentemente, un “certo” Sigmund Freud!

Doady Giugliano

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Perché la rubrica si chiama “Lo Scolmatore” – Quando il troppo è troppo è opportuno aprire le paratie dando libero sfogo all’acqua, per evitare che tracimi allagando tutto. Ogni riferimento al canale Scolmatore, che dall’Arno devia l’acqua in eccesso al mare, è voluto. Un libero sfogo ragionato da cui si possono trarre spunti di riflessione interessanti.

1 Comment

  1. Vita Bruno Reply

    sono sempre più indignata : cancellare la festa del papà? e per la festa della mamma, ha fatto la stessa cosa ? Questa Barbara Caterini dovrebbe pubblicare il suo curriculum ! tanto più che si parla di una scuola materna dove i bambini sono così piccoli che non hanno difese naturali e culturali per difendersi dall’indottrinamento !
    Non mi sarei mai aspettata che la cultura woke e il politicamente corretto attecchisse anche tra gli italiani che, nonostante tutti i nostri difetti, abbiamo avuto sempre il gusto dell’ironia e il senso del ridicolo, soprattutto in Toscana ¨!
    Piccola consolazione, i genitori l’hanno già costretta a fare retromarcia !

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