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Addio al professor Franco Mosca, luminare dei trapianti di organi

- Cronaca
1 Giugno 2020

Lascia un vuoto enorme il professor Franco Mosca. Chirurgo di fama internazionale, è morto a 78 anni dopo pochi mesi di malattia. Lascia la moglie Giusy e figlie Marta, Elena e Irene. L’annuncio della scomparsa è stato dato dall’Università di Pisa, di cui era docente emerito di chirurgia generale, e dall’Azienda ospedaliero-universitaria pisana (Aoup). Difficile elencare tutti i suoi brillanti risultati conseguiti in campo scientifico. Oggi viene ricordato anche per le sue straordinarie doti umane e la sua voglia di mettersi a disposizione di chiunque avesse bisogno, con una solidarietà a tutto campo che portava avanti grazie alla Fondazione Arpa, da lui fondata nel 1992: sostegno alla ricerca, formazione in ambito medico, aiuto ai più bisognosi e interventi in Paesi in via di sviluppo in tutto il mondo per la formazione degli operatori sanitari.

Nato a Biella nel 1942, a Pisa Mosca era stato allievo del professor Mario Selli, portando grande prestigio alla clinica universitaria pisana, grazie all’apertura dei centri trapianti di fegato e di pancreas e allo sviluppo di quello di rene. Aveva guidato i rispettivi centri trapianti, dove oggi vanno a curarsi pazienti da tutta l’Italia, raggiungendo numerosi primati e portandoli ai vertici nazionali e internazionali per volumi di attività, risultati e reputazione scientifica. Prima di essere collocato a riposo nel 2012, presso l’Aoup Mosca era stato direttore delle Unità operative di Chirurgia Generale e Sperimentale, Chirurgia Generale e Trapianti, Chirurgia Generale 1 Universitaria, del centro EndoCas e del Dipartimento di Chirurgia Generale. Dal punto di vista accademico, invece, era stato nominato professore ordinario di chirurgia generale all’Università di Pisa nel 1986 e, nel corso della sua brillante carriera era stato vicepreside della Facoltà di Medicina e Chirurgia, direttore del Dipartimento di Oncologia dei Trapianti e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia, oltre che di diverse Scuole di Specializzazione e di Dottorato. Nel 2018 aveva ricevuto la massima onorificenza nell’ambito della chirurgia: “Honorary Fellow” dall’American College of Surgeons, la più importante comunità scientifica di chirurghi al mondo.

“Ci ha lasciato un uomo di rara integrità e levatura eccezionale, che ha dedicato tutta la sua vita agli altri, ai suoi pazienti, ai suoi allievi, ai suoi studenti, alle persone deboli”, ha detto il rettore dell’Università di Pisa, Paolo Maria Mancarella. “Lo ha fatto veramente fino all’ultimo, se penso che solo poche settimane fa eravamo insieme, sebbene a distanza, all’inaugurazione del progetto RainboWifi, fortemente voluto da Franco e dalla sua Fondazione Arpa per dare un po’ di sollievo ai pazienti Covid-19. La scuola chirurgica pisana e mondiale gli devono molto, per i suoi contributi fondamentali e per le sue idee spesso visionarie. Così come il nostro Ateneo, al quale non ha mai smesso di dare il suo apporto di idee e iniziative. Ricorderò sempre i nostri incontri in rettorato. Arrivava con la sua consueta flemma, sorridente, estraeva dalla tasca un fogliettino stropicciato, dove si era appuntato le ‘poche cose che ti devo dire’: quei fogliettini erano pozzi senza fondo, pieni di idee e progetti per la sua Università, che oggi più che mai si stringe commossa intorno alla moglie Giusy, alle figlie Marta, Elena e Irene e agli amati nipoti”.

“Con lui – ha dichiarato il direttore generale dell’Aoup, Silvia Briani – se ne va un pilastro della chirurgia generale, un chirurgo che ha creato una scuola e a cui dobbiamo tanto. Sono convinta di esprimere il pensiero anche dei direttori generali che mi hanno preceduta quando dico che l’Azienda ospedaliero-universitaria pisana è diventata grande anche grazie a lui, non solo per aver portato avanti con tenacia e sviluppato – fino a farne uno dei fiori all’occhiello dell’ospedale e un punto di riferimento nazionale – il programma dei trapianti d’organo avviato a Pisa sin dagli anni ’70, raccogliendo a pieno titolo l’eredità del professor Mario Selli, ma per aver saputo sempre spingere sull’acceleratore dell’innovazione tecnologica, della ricerca e del connubio costante con l’assistenza che è proprio il valore aggiunto delle aziende ospedaliere integrate con l’Università. Un chirurgo eccellente, un accademico esigente, una figura carismatica, un maestro che sicuramente ci mancherà molto. A tutta la sua famiglia, alla figlia Marta che lavora al nostro fianco in ospedale, giungano le più sentite condoglianze da parte della Direzione aziendale e di tutta l’Aoup”.

“La scomparsa del professor Mosca – ha dichiarato il sindaco di Pisa Michele Conti – è una grave perdita per la città di Pisa, per il mondo accademico e della medicina. A Pisa aveva ottenuto brillanti successi nel corso della sua lunga carriera, sia come medico che come docente dell’Ateneo pisano di cui era Professore emerito. Da chirurgo di chiara fama ha promosso l’utilizzo della robotica nelle sale operatorie. Con la sua Fondazione Arpa era molto attivo nella società civile, tessendo relazioni con sapienza e spendendosi per cause benefiche e di solidarietà. Il professor Franco Mosca era un’eccellenza che ha promosso talenti e competenze. Nell’esprimere il cordoglio dell’intera città, invio le più sentite condoglianze alla famiglia”.

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Giornalista.

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