Tragedia sfiorata la sera di lunedì 7 ottobre sulla superstrada Fi-Pi-Li, all’altezza di San Miniato. Due furgoni hanno investito sette cinghiali che si stavano pericolosamente muovendo sulla strada. I conducenti, due romeni autisti di una ditta di spedizioni di Cortona (Arezzo), non hanno riportato ferite, i mezzi solo qualche ammaccatura. Morti gli animali. Le carcasse sono state rimosse dal personale dell’Avr, la società che gestisce la FiPiLi.

Ciò che colpisce è che un intero branco di cinghiali sia riuscito ad arrivare sulla striscia di asfalto percorsa, ogni giorno, da migliaia di macchine e camion. Sulla vicenda scoppia la polemica politica.

Il capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale, Maurizio Marchetti, punta il dito contro la giunta della Regione Toscana: “È l’ennesimo esempio dell’incapacità di Pd e Regione di gestire il fenomeno praticando una sostanziale inerzia per compiacere preconcetti veteroambientalisti”. L’esponente azzurro sostiene che quanto accaduto è “una delle conseguenze di un lasciar andare che la Regione ha praticato riguardo agli ungulati, con piani di contenimento insufficienti e inefficaci prodotti quasi per mimare un’iniziativa che in effetti poi non c’è. La questione degli impatti su strada con questi e altri animali selvatici, cinghiali soprattutto ma non solo, è un elemento che va di pari passo con le devastazioni ripetute di vigneti, orti, colture… nulla resiste al loro appetito. Ma la colpa non è degli animali, bensì degli uomini che non hanno saputo gestire il fenomeno”.

 

 

 

 

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