Al teatro “La Compagnia” di Firenze si è svolta la seduta solenne del Consiglio regionale per celebrare la Festa della Toscana, che ogni anno ricorda l’abolizione della pena di morte, voluta dal Granduca Pietro Leopoldo il 30 novembre 1786. Il tema di quest’anno: “Dai Medici ai Lorena: il Granducato di Toscana, faro di civiltà per l’Europa”.

“La Festa della Toscana – ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in un messaggio letto dal presidente dell’Assemblea Eugenio Giani – rappresenta una solenne occasione di riflessione sulla dignità dell’essere umano. Questa iniziativa nel segno del contrasto alla pena capitale e ai trattamenti inumani o degradanti intende celebrare la secolare identità della Regione che affonda le sue radici nelle libertà comunali, confermandone la vocazione all’impegno per superare ogni discriminazione a tutela dei diritti inviolabili della persona. La straordinaria scelta di civiltà del Granduca – continua il messaggio di Mattarella – costituisce ancora un punto di riferimento al quale la Toscana si ispira per alimentare quel patrimonio di virtù civili testimoniato dalla sua storia”.

L’ospite d’onore della cerimonia è stato il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani: ”L’Europa -ha detto – è l’unico continente al mondo dove non esiste la pena di morte, questo significa difendere la libertà. Siamo contro la pena di morte non perché siamo più morbidi nei confronti di chi ha commesso reati gravissimi; chi ha compiuto reati gravissimi è giusto che sconti la pena fino alla fine dei suoi giorni; siamo contro la pena di morte perché anche il peggior assassino e delinquente deve aver la libertà nella sua vita di potersi pentire, di poter cambiare’. La Festa della Toscana – ha concluso Tajani – è una festa di libertà e la Toscana è una terra di libertà. Leonardo Da Vinci regalava il sogno di essere liberi, gli stessi artisti toscani, che hanno rappresentato la storia di questa terra da Michelangelo a Brunelleschi, da Puccini alle intelligenze più nuove come Enrico Piaggio, inventore della Vespa, sono tutti elementi che identificano la Toscana e la sua libertà”.

Giani insieme al presidente della Regione, Enrico Rossi, ha poi consegnato il Pegaso della Regione ad Antonio
Tajani. “La battaglia per i diritti non finisce mai – ha detto il governatore della Toscana nel suo intervento – e non è detto che il progresso sia continuo, si può tornare anche indietro. Per questo la Festa della Toscana è importante, perché celebriamo un momento che sancisce una grande prova di civiltà e di cultura, la decisione della Toscana di abolire la pena di morte nel 1786”.  Rossi ha sottolineato che si è trattato di un momento storico per tutta la civiltà europea, perché si affermò l’idea che la pena deve essere proporzionale all’offesa, che deve essere utile ed efficace, che deve tendere al recupero del reo. “E si è sancito che è lo Stato che deve assicurare la protezione dei cittadini, che è lo Stato e non il privato cittadino a detenere il monopolio della violenza, fatto su cui riflettere anche oggi”.

La storia della Toscana, ha osservato ancora il presidente della Regione, è “profondamente intrecciata a quella dell’Italia e dell’Europa. La Toscana è grande e guarda al mondo, questi sono il nostro ruolo e la nostra identità. Un’identità aperta, perché chi si chiude lo fa per paura, che si ritrova già nel governo di Pietro Leopoldo e dei Lorena. Un’identità – ha concluso Rossi – che si scandisce sui principi di umanità, giustizia, razionalità e buon governo; è un’eredità importante che i Lorena hanno consegnato a noi, e a voi giovani”.

“L’Europa non va distrutta. L’Europa va cambiata, con il contributo di tutti”, ha scritto Tajani in una lettera inviata al sindaco di Pisa, Michele Conti, in occasione di una cerimonia in programma a Palazzo Reale di Pisa per la Festa della Toscana. “Le elezioni europee di maggio – ha aggiunto – rappresentano un appuntamento cruciale”. Tajani ha concluso sottolineando che “la Festa della Toscana ci ricorda che libertà, pace e inclusione sociale sono valori da difendere ogni giorno”.

Foto in alto: Tg Rai Toscana (guarda il servizio)

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