– Guido Martinelli –

Fernanda Pivano, grande letterata e critica musicale, quand’era in vita disse che i cantautori erano i “poeti del nostro tempo”. Noi “arnini”, che amiamo la poesia e ne parliamo spesso, abbiamo concordato con la grande traduttrice di Master e amica di De Andrè andando a cercare lo spirito poetico tra le note musicali. Per arrivare a un simile risultato non abbiamo esitato persino a varcare i rassicuranti confini regionali e toccare il suolo ligure in quel di Sanremo, dove in quanto a fiori e musica non sono secondi a nessuno.

La meta era il Club Tenco giunto quest’anno al mezzo secolo di vita e alla quarantacinquesima edizione della Rassegna della Canzone d’Autore istituita affinché la poesia incontrasse la musica in tutta tranquillità. Siamo andati in coppia (io e Giuseppe Capuano) per gli ultimi due giorni dei quattro effettivi e ognuno di noi racconterà gli eventi di una delle due giornate.

Guido Martinelli e Giuseppe Capuano

Ogni giorno, infatti, era ricco di eventi e di contributi musicali. Venerdì pomeriggio il Teatro Casinò ha ospitato un interessante, nostalgico, dibattito sui cinquant’anni di vita di questo Club che onora la figura del grande cantautore Luigi Tenco, la cui fine  fu derubricata come “suicidio” a soli 28 anni, dopo appena tre album di canzoni che l’hanno, comunque, reso indimenticabile.

Erano presenti sul palco, insieme alla nota cantante Dori Ghezzi, gli ammirevoli e appassionati componenti del Club che hanno retto la sorti della loro associazione per tutto questo tempo mentre, in remoto, sono arrivati i contributi di cantanti e personaggi che qui in passato si sono esibiti, come Guccini, Vecchioni, Paolo Conte, o ne hanno parlato come Michele Serra e Gino Castaldo. Aneddoti e confessioni, personali e collettivi, hanno permesso di rievocare anche la figura gigantesca di Amilcare Rambaldi, di professione cultore in serra dei bellissimi garofani e stupendi ranuncoli gialli della zona, nonché fondatore e, fino alla scomparsa del 1995, presidente di una manifestazione che ha lanciato innumerevoli talenti musicali fino a quel momento privi della giusta attenzione da parte del grande pubblico e dell’industria musicale italiana.

Proprio come il Premio Tenco alla Carriera Gualtiero Bertelli, cantautore veneziano  che nel tardo pomeriggio, presso l’ex-chiesa Santa Brigida dello storico quartiere Pigna, ha cantato brani che parlavano della povera gente e dei loro problemi in un mondo che cambia troppo alla svelta senza attendere chi non regge il suo passo veloce.

In serata, nella mitica sala dell’Ariston che ogni anno, nel mese di febbraio, ospita l’arcinoto festival canoro conosciuto da tutti ovunque, sono intervenuti gli altri premiati nelle varie categorie o finalisti.

Nella prima serata era stato premiato il miglior disco “Noi, loro, gli altri” di Marracash, mentre è stata assente per l’intera manifestazione Elisa, impegnata in tournèe, premiata per migliore canzone per “O forse sei tu”.

Sul consacrato palco dell’Ariston, invece, si è esibito Giorgio Conte, fratello di Paolo, con canzoni divertenti ed empatiche a pari di lui, riscuotendo l’apprezzamento sentito del pubblico. Si è esibito, a seguire, anche il cantautore romano Pino Marino, finalista del premio col suo ultimo disco dedicato a Battiato. A lui si deve la dichiarazione più forte della rassegna,  ovvero che in un periodo storico complesso come il nostro bisogna uscire dal nostro singolarissimo e scrivere una nuova grammatica comportamentale.

Il momento magico è stato, per me, quando è stata la volta della stupenda voce di Alice, al secolo Carla Bissi, Premio Tenco alla carriera, che ha incantato riproponendo la sua personale interpretazione di brani stupendi sia di Dalla (“E almeno pensami”) che soprattutto alcuni di quelli di Battiato che l’hanno resa unica nel panorama musicale non solo nostrano. Una grande interprete dotata sia di enorme talento che di  sensibilità unica, sempre piacevole ad ascoltare.

Altro finalista presente sul palco con grande autorevolezza è stato il giovane perugino Olden, al secolo Aldo Sellari, che ha proposto alcuni brani del suo cd “Dieci brani”, ovvero la rielaborazione di brani del cantautore Gianni Siviero apprezzato dai critici negli anni settanta, dal forte sapore politico.

C’è stato poi il doveroso e immancabile spazio alla musica straniera di una rassegna che ha sempre spaziato oltre i confini patrii come dimostra il rapporto stretto con la Catalogna e altri, con il Premio Tenco internazionale conferito quest’anno a Michael Mc Dermott, che Stephen King ha paragonato a Springsteen e Van Morrison. Di origine irlandese e proveniente da Chicago col suo “St. Paul’s Boulevard” Mc Dermott ha raccontato successi e sconfitte personali invitando i giovani a inseguire non solo il successo. Il suo sound così trascinante e travolgente ha riscaldato l’atmosfera dell’Ariston fino a quel punto  anche troppo tranquilla ricordandoci che il rock è sempre vivo, presente e lotta con noi per ricordarci che siamo vivi e sempre pronti a non farci travolgere dalle difficoltà del mestiere di vivere.

Dopo di lui c’è stata un breve anticipazione del concerto del giorno successivo a Santa Brigida della cantante statunitense Eileen Rose, in cui la chitarrista di Boston avrebbe suonato e cantato con la sua band brani dei cantanti americani passati dal Tenco in questo mezzo secolo.

Presentava l’immancabile e intramontabile Antonio Silva, colonna storica portante del Premio,  coadiuvato dal geniale ed estroso Morgan impegnato anche ad interpretare brani di cantautori storici del premio.

Sono stati momenti lirici, vari e toccanti, di alto livello, replicati  il giorno successivo per il gran finale, suscitando gioia e allegria ai gentili che “al cor ratto s’apprendono”, e che sarebbe utile e bello aumentassero sempre più di numero. L’odio e i suoi derivati non hanno mai portato gli umani in vicoli sicuri e tranquilli, il suo opposto, al contrario, potrebbe rendere il nostro breve passaggio terreno idilliaco e ricco di felicità. E seguire l’arte in tutte le sue forme aiuta.

Guido Martinelli

 

Foto in alto: Fulvio Bruno / Club Tenco – Premio Tenco (Facebook)

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