Il 5 maggio è crollata una porzione delle antiche mura medievali di Volterra (Pisa), vicino alla Porta San Felice. Una persona è rimasta ferita, fortunatamente in modo non grave. Il crollo è avvenuto a circa 500 metri di distanza da quello di dieci anni fa. Questo segnala l’estrema fragilità di queste mura.

Il Comune di Volterra ha lanciato un’iniziativa, volta a raccogliere fondi per riparare le mura. “RicuciAmo Volterra“, si legge sui canali social, con l’invito ai cittadini a versare un contributo sul conto corrente appositamente aperto. “Insieme possiamo fare la differenza e risollevare la nostra città”, si legge ancora.

Siamo sicuri che sia un’iniziativa giusta? Ci spieghiamo meglio. Ognuno può raccogliere i soldi per le iniziative più disparate, e riparare un pezzo di antiche mura crollate, sicuramente è opera meritoria. Ma non sarebbe meglio fare il massimo sforzo per evitare che i nostri tesori storico-culturali si riducano in macerie? Ovviamente nulla si può fare per i terremoti, salvo tentare di mettere in sicurezza il più possibile chiese e antichi palazzi di particolare pregio, con costi enormi. Però quando la scossa sismica è particolarmente forte, c’è poco da fare. Discorso diverso per gli edifici di nuova costruzione. Per quanto riguarda gli edifici storici e i manufatti di particolare pregio, quali ad esempio le antiche cinta murarie di un borgo, necessiterebbero di un monitoraggio attento e di uno sforzo ad hoc da parte delle istituzioni pubbliche, riducendo in questo modo i rischi di crolli e cedimenti. Ci sembra che nel nostro Paese si faccia troppo poco per evitare simili disastri. Qualcosa si è fatto, anche di recente, per le mura di Volterra. Sono arrivarti fondi e si sono fatti dei lavori importanti. Ma evidentemente è troppo poco.

Per queste ragioni non siamo pienamente d’accordo con la campagna “RicuciAmo Volterra”. Ci piacerebbe di più un “SalviAmo Volterra“, da abbinare a un “SalviAmo l’Italia e il suo patrimonio artistico e storico”. Dobbiamo investire più risorse nella prevenzione. Non sarà possibile evitare al 100% i nuovi crolli, per ovvie ragioni, ma dobbiamo fare il possibile per ridurre al minimo i rischi. Tra l’altro la prevenzione a regola dovrebbe costare meno che la ricostruzione.

Il sindaco di Volterra chiede aiuto a Governo a Regione Toscana

Il Sindaco di Volterra, Giacomo Santi, ha inviato due lettere ufficiali al Governo Italiano e alla Regione Toscana per rappresentare la massima urgenza con la quale va affrontata l’emergenza del crollo di parte della cinta muraria di San Felice. Fino ad ora c’è stata grande attenzione da parte delle istituzioni locali e della Soprintendenza, che si sono immediatamente attivate anche recandosi personalmente sul posto, tuttavia, si è ritenuto un passo doveroso e fondamentale far giungere ufficialmente al Governo e alla Regione, la voce determinata dell’ Amministrazione Comunale, anche in rappresentanza di tutta la cittadinanza, per la richiesta di azioni e sostegni rapidi in somma urgenza”.

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