Sabato 4 marzo 2023, dalla pagina Facebook del sindaco di Pisa Michele Conti arriva la notizia che molti attendevano da una vita. Ve la diamo riportando le parole del primo cittadino: “Le carte sono in regola, diamo il via alla ricostruzione del rudere più famoso di Pisa: risaniamo una ferita rimasta aperta per oltre 80 anni. Con noi i Lungarni tornano splendidi!”.

Tutti devono essere felici per questo annuncio, non ci possono essere divisioni politiche o distinguo in simili frangenti. Un plauso al sindaco, alla giunta e agli uffici tecnici che hanno lavorato per questo risultato. E a tutti quelli che l’hanno reso possibile. Lo scempio di lungarno Galilei andava avanti da troppi anni, quasi ottanta, per la precisione. Davvero troppi in un paese che vuole dirsi civile.

Noi dell’Arno ce ne siamo occupati più di una volta: la prima con un articolo di Doady Giugliano (4/11/2019), poi con Maurizio Ficeli che ne scrisse il 6 agosto 2021. Ci stava a cuore sollecitare chi di dovere a fare il possibile per risolvere il problema, un pugno nell’occhio, una ferita aperta nel cuore della città.

Lasciateci dire una cosa, perché anche se siamo felici per l’annuncio dato dal sindaco Conti non possiamo esimerci dal farlo: com’è stato possibile dover attendere 80 anni? Si sarebbe potuto (e dovuto) fare prima ciò che è stato fatto oggi. Se si vuole davvero bene alla città non si lascia una zona in quello stato per decenni e decenni. Fa male al cuore.

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