Ne abbiamo parlato qualche giorno fa. All’isola del Giglio è partito l’abbattimento dei mufloni: la decisione è stata presa progetto finanziato dall’Unione Europea per tutelare la biodiversità. Immediate sono scattate le proteste degli animalisti, che hanno parlato di mattanza, battendosi per fermarla. L’onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, ha detto che il progetto “Letsgo Giglio”, voluto dall’ente parco Arcipelago toscano e finanziato con 1,6 milioni di euro dai cittadini italiani ed europei, “è un piano assurdo e pieno di incongruenze, avversato perfino dagli agricoltori in teoria ‘danneggiati’ dai mufloni. Non si capisce come 25-40 esemplari totali in un’area di oltre 2.100 ettari possano provocare problemi considerando che la maggior parte dei gigliesi non ne ha nemmeno mai incontrato un esemplare”. Dopo una vibrante protesta durata alcuni giorni oggi Brambilla esulta: “Ce l’ho fatta, ho salvato i mufloni dell’Isola del Giglio. Sono state giornate intense ma dopo un lungo e costruttivo confronto con il presidente dell’ente Parco, che ringrazio, siamo arrivati a questa felice conclusione”.

Il presidente del Parco dell’Arcipelago Toscano, Giampiero Sammuri, però tiene a precisare: “L’impegno che al momento ci siamo presi è quello di sospendere gli abbattimenti, mentre per parlare di accordo sarà necessario un approfondimento con le associazioni animaliste. Presupposto fondamentale per sviluppare il dialogo è che le associazioni animaliste convengano sull’obiettivo che il muflone sia completamente rimosso dall’Isola del Giglio”. Insomma, si può anche accettare di non uccidere gli animali, ma dal Giglio devono essere spostati.

Nei giorni scorsi il braccio di ferro sui mufloni ha fatto litigare i presidenti di due parchi toscani. Da un lato Sammuri, intenzionato a portare avanti il progetto che prevede l’eliminazione dei mufloni dal Giglio, dall’altro lato Lorenzo Bani, presidente del Parco di Migliarino San Rossore, tra le province di Lucca e Pisa. Quest’ultimo attraverso la stampa si è detto disponibile ad accogliere gli animali, per salvarli, dandoli poi in adozione. Dopo aver letto questa proposta sui giornali Sammuri ha risposto a muso duro, ricordando i daini abbattuti e catturati alle porte di Pisa. Come a dire: volete difendere i mufloni ma abbattete i daini, che animalisti siete? bani ha subito replicato: “Sammuri non risponde nel merito, sembra non sapere la differenza tra avere 5000 daini e 50 mufloni. Sono ancora disposto a adottare una ventina di mufloni, c’è chi mi ha scritto per dare una mano…”.

 

Foto: Pixabay

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