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Covid, perché serve (e subito) un Governo di unità nazionale

- Cronaca
20 Dicembre 2020

Andrea Cosimi

Fin dal primo giorno dell’emergenza Covid ho sempre pensato che alcuni Paesi avrebbero potuto legiferare in modo improprio, comprimendo la Costituzione. Vi faccio subito un esempio chiarissimo: il linguaggio con cui Angela Merkel e i politici tedeschi si sono sempre rivolti ai propri connazionali è sempre stato “orizzontale”: persino nell’ultimo recente, e ormai famoso  discorso della autorevole e affidabile cancelliera, la stessa più volte ha detto “tut mir leid“, “mi dispiace”, con toni pacati e massimo rispetto della dignità di ogni singolo cittadino tedesco. Tedeschi che per tutto il 2020 non sono mai stati ripetutamente vessati come gli italiani.

E se i numeri adesso sono più alti, in ogni caso lo sono di gran lunga percentualmente meno dei nostri. O le proporzioni che interessano gli invasati del “chiudere tutto” si fanno solo quando torna comodo? Da noi non è così, e non lo è mai stato in tutto il 2020. Frasi come “vi consentiamo“, “nessuno si sogni..”, “manderemo i droni” eccetera eccetera sono una chiara rappresentazione del modo di parlare di un Governo che, progressivamente, ci ha provato gusto ad essere sempre più verticale. Un linguaggio di terrore, atto a trattare gli italiani come sudditi da colpevolizzare ed impaurire continuamente.

Purtroppo con una significativa parte del Popolo ci sono riusciti, quella parte che si ciba di sola informazione televisiva, che è tanta: la vecchia idea che le tv potessero essere un mezzo anche per condizionare il consenso, questo esecutivo l’ha fatta propria ed è andato ben oltre. Qualsiasi tv ci parla pro Governo, praticamente non esiste più alcuna informazione alternativa. E guardate io parlo senza difendere alcuna collocazione politica, per me essere di Destra o di Sinistra ormai non ha più alcun significato, conta individuare dove stanno le buone idee. E dove si tutela la Democrazia. Perché qui non si tratta solo di libertà compresse a suon di Dpcm in nome dell’emergenza sanitaria. Qui si nota un veramente inquietante inasprimento delle parole che sentiamo provenire da diversi politici al governo. Non è solo una questione di “regime sanitario”, altrove non si fanno scelte con l’emotività imperante come da noi, fuori dai confini italici questo bombardamento mediatico non avviene. Fidatevi. Altrimenti documentatevi. Spesso molto sembra programmato a tavolino… E programmato parecchio male.

Prendono l’iniziativa “cashback” per rilanciare una economia allo stremo, impongono ovunque l’uso delle mascherine,  e poi si scandalizzano se la gente, legittimamente e rispettando le regole imposte, va a fare shopping. Lasciano libere di assembramenti le Chiese ed i supermercati, ma vietano lo sport ed il movimento all’aria aperta, follia allo stato puro. Criminalizzano i nostri giovani, ghettizzati e rinchiusi in casa, costretti ad assurde lezione on line, indebolendone il futuro e le prospettive, quando proprio i giovani sono stati i migliori di tutti, i più resilienti e i più inclini a rispettare le regole.

E adesso già sembrano preparare il terreno fertile per la famosa “terza ondata”: alcuni virologi dagli sguardi cupi e dalla socialità probabilmente mai esistita delineano ed auspicano l’unica cosa che sanno veramente dire: lockdown. Magari per l’eternità, fino alla fine dei nostri giorni, sicuramente fino al contagio zero. Anni di rinuncia a vivere, anni di azzeramento di prospettive future.

Nonostante numeri nettamente inferiori a cause di mortalità che ne esprimono di gran lunga clamorosamente superiori, ormai in Italia “si muore solo di Covid”: ma cominciate ad aprire gli occhi e chiedervi se quel numero quotidiano non sia invece il numero giornaliero di tutte i decessi che avvengono ogni giorno… salvo pochi periodi limitati e in alcune zone, quel numero è stranamente simile alla quotidianità dell’ultimo quinquennio. Documentatevi, approfondite, non fermatevi ai titoli, andate sui siti istituzionali.

Ora ci dicono che vietano le festività natalizie per scongiurare la terza ondata e garantire la riapertura delle scuole. Scommetto che non sarà così, poi chiuderanno di nuovo tutto sula base di presunti nuovi scenari, perché questo è ciò che sanno fare bene e, probabilmente oramai, amano fare. Ma qui non si tratta più di discutere sulla validità del “modello Italia“, che per me ha fallito miseramente, ha abbattuto l’economia, ha provocato disastri di socialità e psicologici, producendo risultati peggiori dei Paesi che hanno imposto limitazioni di gran lunga più contenute e sagge. Qui non si tratta più di una contrapposizione tra gli italiani integralisti del “chiudere tutto” e coloro che sono stufi e vogliono continuare a vivere, pur con le regole. La gente di buon senso e che non si ciba solo di tv si è veramente rotta le scatole del “vietato vivere” tutto made in Italy, ma non è ascoltata né rappresentata. Qui bisogna cominciare a riflettere sulla deriva progressiva della democrazia italiana, ed uno dei termometri è ascoltare il linguaggio con il quale chi comanda si rivolge a noi. Inquietante, lo ripeto.

E cominciate a leggere di più, a documentarvi per bene sulla incostituzionalità di tantissime privazioni che ci sono state imposte: non potete farvi una idea solo ascoltando un tg, non ve lo potete più permettere. Una emergenza come questa, che sicuramente c’è, anche se ingigantita ad arte per una percezione collettiva quasi da epidemica guerra batteriologica, non si può più far gestire ad una sola parte politica. Occorre al più presto un Governo di Unità Nazionale dove tutti possano dare il loro contributo. Un governo dove le durissime scelte gestionali di una parte possano trovare contrapposizione politica e riequilibrio. Perché io temo fortemente che, se continueremo così, ci risveglieremo in una Italia dove la democrazia conquistata con fatica negli anni l’avremo persa per sempre.

È vero che gli Italiani, mediamente, amano essere dominati: dalla fine dell’Impero Romano è sempre stato così. Ma in questo momento della nostra Storia è opportuno riflettere su cosa stiamo combinando con il nostro consenso beota a questa politica autoritaria, quali basi stiamo ponendo per le generazioni future. Se Renzi ha gli attributi stacchi la spina a questa follia, perché dopo momenti storici come questi c’è spesso il rischio di un regime autoritario a tutto tondo.

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1 Commento
    lorenzo

    sai che risate ..non vanno d’accordo negli opposti schieramenti..figurati appassionatamente tutti insieme..conni galli Matteos a fare duelli mortali..la pasiponaria a strillarre in pesceria ..e i nipotini del dividiamoci all’infinito litigando per l’ultims poltrona..A questi del bene comune e del paese sai quanto gliene frega…

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