C’è una battaglia che si sta combattendo, silenziosa, tra le mura di un convento. È quella delle suore domenicane di Marradi (Firenze), che non vogliono lasciare il monastero della Santissima Annunziata, come loro richiesto dal Vaticano essendo rimaste in quattro (il numero minimo per tenere in vita un monastero autonomo è cinque). Due tentativi di portarle via sono giá andati a vuoto. Ora hanno anche staccato il telefono alle suore, rendendo ancora più marcato il loro isolamento (almeno che qualcuna di loro non abbia un cellulare, ma essendo suore di clausura è difficile crederlo).

Il paese è tutto con loro. “Perché non possono restare?, si chiede qualcuno. E c’è chi sottolinea che quelle suore si mantengono da sole con le loro pensioni e sono sempre disponibili con tutti. Insomma, sono più che ben volute. La regola però parla chiaro: una comunitá religiosa per restare autonoma deve contare almeno cinque persone, come stabilito da una Costituzione apostolica emanata da Papà Francesco.

La nuova politica decisa dal Vaticano nel 2015 prevede il commissariamento, laddove ritenuto necessario, per tutelare e promuovere l’unitá interna, la comunione fraterna e la corretta gestione dei beni temporali. Ovviamente se si commissaria un convento questo non ha più l’autonomia finanziaria e, così, non può disporre del denaro neanche le spese correnti. C’è però un altro dettaglio di non poco conto dal punto di vista economico: come dicevamo le suore non hanno bisogno di soldi per vivere.

Possibile non riuscire a trovare una soluzione per “salvare” queste suore, così tanto amate dal paese in cui vivono? È stata tentata anche la carta dell’aggragazione (al monastero di Castel Bolognese), ma poì la decisione è stata revocata. Per quale motivo? Danno forse fastidio a qualcuno quelle suore? O forse, molto più semplicemente, si vuole utilizzare in modo diverso la loro “casa”? Giá, ma di chi è l’immobile? Qualcuno sostiene che non appartenga all’ordine…

 

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