Il vescovo di Livorno, monsignor Simone Giusti, è profondamente irritato per la decisione del Governo di rinviare ancora la possibilità di celebrare le messe. “Siamo stati due settimane a dialogare col ministro dell’Interno su come riaprire – racconta in un’intervista a Tele Granducato – mi viene da pensare che la Lamorgese non conti più nulla. Cos’è questa storia? Non puoi convocarmi durante la settimana santa per definire le norme per la riapertura e poi, quando arriva il momento di riaprire, mi sento dire ‘no, si è chiacchierato e basta’. Questa è una presa in giro e un governo del genere non è accettabile”. Il vescovo non ha dubbi: Ha preso in giro la chiesa e adesso se ne deve assumere la responsabilità”.

Parole durissime quelle del capo della chiesa di Livorno, che tira in ballo anche la festa della Liberazione. “È stata fatta la cerimonia del 25 aprile con il sindaco Luca Salvetti in piazza e, dalle riprese televisive, ho contato 24 persone, più di quelle ammesse per i funerali. È possibile allora celebrare anche le messe all’aperto. Se si permette di fare un assembramento per la Festa della Liberazione perché non si può fare davanti al sagrato di una chiesa? Questa non è discriminazione? Non è ledere i diritti individuali? Io sono un cittadino della Repubblica come tutti gli altri e voglio che i diritti fondamentali siano riconosciuti. I cristiani non sono cittadini di serie B e per noi la messa è un diritto fondamentale”.

Monsignor Giusti è un fiume in piena. E se la prende direttamente con il capo del Governo. “Le decisioni le ha prese lui (Conte, ndr), se poi si è fatto condizionare dal capo dei grillini o da chi per lui, non lo so. Ma si deve prendere tutte le responsabilità, ha preso in giro la Chiesa. Se vengono permessi solo i funerali vorrà dire che li faremo solo di domenica mattina così ripristiniamo la messa domenicale. In quel caso che che fanno, ci arrestano tutti? In un periodo così drammatico si dovrebbe pensare ai contagi, ai morti, alla povertà, all’emergenza sociale e non aprire una guerra di religione per una banalità del genere”.

 

8 Comments

  1. Nella quasi totale afasia papale e prelatizia, finalmente s’ode una voce gridare che il re -pardon, il premier – è nudo.

  2. hanno venduto l’anima al diavolo, è strano che si lamentino che il diavolo venga a riscuotere quanto pattuito. Bergoglio ha detto che bisogna obbedire al governo, perciò stiano zitti. se hanno eletto papa Caifa non possono lamentarsi

  3. E’ arcinoto che i 5S sono una creazione della Massoneria internazionale. L’odio per la Chiesa ne è una naturale conseguenza. Figuratevi se si lasciavano sfuggire quest’occasione per reprimere le S. Messe.

  4. Come sono in grado i sacerdoti di garantire l’igiene quando maneggiano le ostie e quando le distribuiscono a se stessi e ai fedeli durante l’Eucarestia? Di questo deve parlare il Vescovo in questo momento, non della libertà di culto, che certamente è un diritto di tutti. Ci sono preti che mettono le ostie a mani nude nella pisside e le distribuiscono mettendole in bocca ai fedeli. E anche se mettessero i guanti, cosa hanno toccato prima? A queste domande la Chiesa deve rispondere.

    • anche il pane che mangi e la carne che compri dal macellaio è stata tagliata da mani umane. Magari senza che neanche ti abbia visto e senza che siano state disinfttare. Mangi aria?

    • La comunione si da nelle mani, ma chi in chiesa non ci va come fa a saperlo?

  5. HappyFuture Reply

    Bisogna essere liberi di celebrare in Chiesa. Con le Chiese già vuote il divieto è solo un gioco di forza sulla Chiesa.

    I parroci debbono essere lasciati a gestire al meglio l’assemblea. Bisogna stare distanziati. Bene. Responsabilità dei parroci che si rispettino le distanze.

    Ma la giustificazione, “vado in Chiesa” dev’essere più che sufficiente, per farmi andare in Chiesa. E’ vergognoso, nell’Italia Cattolica.

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