Fino al 4 febbraio presso la Chiesa di Santa Maria della Spina (Pisa) si potrà ammirare “Waiting for Contemporary Illusions”, installazione ideata dall’artista Simone Lingua. Si tratta di un progetto in esclusiva per la città della Torre, con opere d’arte cinetica, tra sculture e installazioni, realizzate dal 2015 fino ad oggi.

Pensato dall’artista proprio per l’esterno della chiesa di Santa Maria della Spina, il progetto fa parte di un corpus denominato “Contemporary Illusions”, che propone interventi in diverse città italiane, mediante l’applicazione di materiali riflettenti a rivestimento di porzioni dei monumenti storici più rappresentativi. La curatrice della mostra, Tiziana Tommei, sottolinea che “a costituire un trait d’union con l’opera dell’artista è l’architettura stessa della chiesa di Santa Maria della Spina, scrigno dal volume compatto, geometricamente modulato attraverso bicromie marmoree, la cui immagine è al contempo tanto ieratica e sacrale, quanto avvolta da un perpetuo dinamismo, grazie al riflesso prodotto dallo specchio (naturale) delle acque del fiume Arno”.

Ma veniamo ai lavori esposti nella mostra. Si spazia dalle opere di scultura in acciaio super mirror e in plexiglass, denominate rispettivamente “Cilindro Cinetico” (2015) e “Cubo Cinetico” (2016), all’installazione di “Quadri Cinetici” (2016) in plexiglass specchiato, fino alle più recenti “Cupole Cinetiche” (2018) in cui l’artista unisce effetti di pop art alla cinetica, per concludere con le ultime inedite sperimentazioni plastiche studiate nell’ultimo anno e mai esposte.

“Un cinetismo dunque, ricco di simmetrie concentriche e di materiali fluttuanti – a tratti ipnotico”, spiega piega l’altra curatrice, Manuela Antonucci – che lascia intravedere, con sintesi ed equilibrio, il movimento dietro il quale, seppur celatamente, è custodito il senso delle creazioni esposte. Anche quelle di natura apparentemente più estetica, riescono comunque a captare l’attenzione dell’osservatore il quale, attratto dalle simmetrie – spesso concentriche – e dagli effetti cinetici studiati con devota dedizione, viene attratto dai riflessi e dalle proiezioni infinite che non smettono di colpire lo sguardo”.

Nato a Cuneo nel 1981, Simone Lingua si è formato all’Accademia di Belle Arti di Firenze. La sua carriera inizia con la pittura. I primi studi relativi all’arte cinetica risalgono al 2010 e sono applicati alla progettazione in ambito architettonico per le facciate di Prada a Las Vegas, Shanghai e Sydney. A seguire prende corso la carriera espositiva, in gallerie e spazi istituzionali, in Italia e all’estero. Tra il 2016 e il 2017 ha esposto al Pan di Napoli, al Louvre, al Castello Estense a Ferrara, alla Galleria Mirabilia a Reggio Emilia, a Palazzo Bentivoglio Gualtieri a Reggio Emilia, alla Galleria Accorsi a Torino, al Museo di Villa Mazzucchelli a Brescia, al Castello di Bratislava, alla Fondazione De Nittis a Barletta, al Castello di Sarzana, alla Galleria Idearte a Ferrara, al Museo Fondazione Sorrento e alla galleria TAG a Lugano. Nel 2016 a Palazzo Gagliardi a Vibo Valentia, il suo lavoro viene premiato come “Migliore opera concettuale”. Tra i più recenti partecipazioni si citano: la personale interna all’evento Art Adoption New Generation (Cortona, 2017- 2018); Poesia interrotta, progetto curato da Tiziana Tommei per SetUp Contemporary Art Fair (Bologna, 2018); Condizione, pop-up space curato da Roberto Baciocchi presso Dôme di Elephant Paname (Parigi, 2018).

Nel 2018 firma il progetto esclusivo Ninfea, a cura di Tiziana Tommei: un’installazione ideata e realizzata per Bagno Vignoni e correlata da una mostra diffusa. Nello stesso anno l’artista avvia inedite sperimentazioni, non attinenti alla cinetica e riunite sotto il titolo di Contemporary Illusions.

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