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Operazione Lofoten compiuta!

- Cronaca, Cultura, Toscani nel mondo
20 Marzo 2018

Un gruppo di pisani (e non solo) i primi di marzo ha preso armi e bagagli ed è partito alla volta della Norvegia: Isole Lofoten per l’esattezza. Un posto lontano, con una natura incontaminata. Un paradiso per scattare foto a più non posso, immortalando momenti magici, come l’avvistamento delle aurore boreali. Ce ne parla Simone Scozzari, che L’Arno.it ha intervistato poco dopo il ritorno a Pisa.

Dove siete stati e cosa avete fatto?
Da qualche anno seguiamo il nostro amico Marco Carmassi, fotografo professionista, nei viaggi e nelle escursioni fotografiche che organizza in giro per il mondo. Circa un anno fa ci propose un viaggio a caccia di aurore boreali. Si parlò di Norvegia. Allora eravamo in 5, già reduci appunto da alcuni viaggi organizzati da lui (l’ultimo fatto tutti insieme fu a Lisbona nel novembre del 2016). Nel giro di qualche giorno al progetto si aggiunsero altre due persone esterne al gruppo. Alla fine siamo partiti in 7 dall’Italia (Marco ci attendeva in Norvegia).

Com’era composto il gruppo? Vi conoscevate tutti?
Siamo un gruppo piuttosto eterogeneo, sotto tutti i punti di vista. Ci accomuna la passione per i viaggi e per la fotografia. La meta finale: Isole Lofoten, Norvegia, oltre il circolo polare artico. Il viaggio è stato estenuante: Pisa-Milano in auto, Milano-Oslo in aereo, Oslo-Evenes con un secondo aereo, Evenes-Gimsøy di nuovo in auto (un van noleggiato per viaggiare in quei giorni). Quasi 18 ore di viaggio complessive.

Prima di partire come ti sentivi?
Il “prima di partire” si è sviluppato attraverso vari stadi. Nei mesi precedenti ho pensato poco a questo viaggio, e quelle poche volte ho però provato un senso di soddisfazione ed orgoglio al pensiero di andare nei freddi polari a fotografare l’aurora boreale. Una settimana prima di partire ho iniziato a provare impazienza. Avrei voluto partire immediatamente. I due giorni prima della partenza poi li ho vissuti in modo convulso, tra i preparativi dell’ultimo minuto e l’ansia tipica del pre-viaggio.

E dopo che sei tornato a Pisa?
Mi son preso un paio di giorni di riposo, anche per darmi il tempo di tornare alle abitudini nostrane… mi son sentito uno stupido quando al bar sotto casa, con la massima normalità, ho tirato fuori la carta di credito per pagare il caffè, con lo stupore e la disapprovazione della cassiera. In Norvegia è normale…

Come descriveresti i posti che hai visto?
Incredibili. Non saprei come altro descriverli. Ero andato per fotografare l’aurora boreale, ma non mi aspettavo di trovare una natura tanto bella, quasi incontaminata. Mozzafiato. Ero già stato nell’entroterra della Norvegia, anni fa, ma le isole sono qualcosa di incredibile. Più belle. Più selvagge.

Cosa ti ha colpito di più?
Il blu. Tutto è blu. Il cielo è blu. Il mare è blu. Il ghiaccio è blu. È pazzesco. E poi l’Aurora, chiaramente.

Vivresti da quelle parti?
Francamente sì. Mentre ero lì il pensiero mi è venuto. Amo i luoghi dove c’è poca confusione, poca gente, la vita è semplice e la natura ti circonda. Lì è così ed il freddo non mi fa paura. Non so quanto resisterei poi, alla fine. Forse sono troppo abituato ormai alla vita che facciamo dalle nostre parti. Però il pensiero di provarci mi ha sfiorato, onestamente. La lingua la trovo difficile, potrebbe essere un limite in effetti. Parlo alcune lingue straniere sufficientemente bene, quindi troverei il modo di capire e farmi capire, ma per poter vivere in un luogo ritengo che la padronanza della lingua locale sia importante.

Cosa avete mangiato? 
Tanto merluzzo. Baccalà in salsa, baccalà fritto, zuppa dì baccalà, baccalà al gratin ecc. Ma onestamente non viene a noia. Lo cucinano molto bene e in tantissimi modi… ed ha un sapore che qui da noi ce lo sogniamo. Poi abbiamo mangiato salmone, salame di alce e degli hamburger di manzo deliziosi.

È vero che non si trovava una bottiglia di vino neanche a pagarla oro? 
L’argomento alcol è delicato. In effetti vino e superalcolici vengono venduti al dettaglio solo in appositi negozi che stanno aperti con un orario ristretto e nemmeno tutti i giorni. Nei locali dove si mangia puoi ordinarli, ma hanno dei costi piuttosto elevati.

E la birra?
Si trova senza problemi, sia nei supermercati che nei vari luoghi in cui si può mangiare. La Norvegia ha una buona produzione di birra in generale e parecchie birre artigianali a livello locale, in media tutte a gradazione piuttosto bassa. Ho bevuto alcune pils ottime, profumatissime, aromatiche, dissetanti.

Parlaci dell’aurora boreale. Quanto l’avete aspettata? 
L’Aurora è un qualcosa che non si può descrivere. Va vissuta. Su sei giorni effettivi passati laggiù l’abbiamo vista per 5 sere consecutive (siamo stati parecchio fortunati, ma non l’ultima sera perché il cielo era parecchio nuvoloso). La prima sera eravamo a casa, in spasmodica attesa sin dal pomeriggio. Poco dopo le 21 è comparsa timidamente all’orizzonte, sul mare. L’ha avvistata Massimo che faceva la vedetta alla finestra…

Cosa hai provato quando è arrivata?
Siamo subito usciti fuori ed è stato esaltante, anche se era di intensità piuttosto debole e si vedeva appena. Nell’arco di pochi minuti però l’intensità è salita di colpo e l’Aurora è diventata di un bel verde acceso, mentre scattavamo le prime foto con le mani che si congelavano velocemente per il gran freddo. Il fenomeno non è durato tantissimo, ma eravamo già contenti. Nelle sere successive poi la natura ha dato il meglio di sé e ci ha regalato delle Aurore pazzesche, di intensità altissima, che son durate per ore. Abbiamo fatto tantissime foto. La cosa più incredibile è stata quando, concentrati nel fotografarla all’orizzonte, ci siamo accorti quasi per caso di averla anche sopra la testa. Abbiamo alzato gli occhi al cielo e lei era sopra di noi. Danzava. Vederla muovere nel cielo è stato impressionante. Non so quale altro aggettivo usare.

Pensi che sia valsa la pena fare questo viaggio? Lo rifaresti?
Certo. Decisamente. Sono contentissimo di aver fatto questo viaggio. Contentissimo di aver visto e vissuto questo spettacolo incredibile della natura. Mi piacerebbe tornare alle Lofoten a fotografare l’aurora boreale e non escludo che succeda in futuro. Vorrei fotografare anche le balene e l’aquila di mare che non siamo riusciti a vedere.

Il prossimo luogo che ti piacerebbe andare a fotografare? 
Ho in programma a breve un viaggio in Messico. Andrò a trovare un caro amico e chiaramente non perderò occasione per scattare un bel po’ di foto. Nella lista dei viaggi assolutamente da fare ho il Giappone. Sono sempre stato appassionato di cultura orientale. Sono un lettore di manga, ho praticato arti marziali per parecchi anni ed ho studiato un po’ di giapponese… direi che andare a fotografare il Giappone è d’obbligo.

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Un fiume unisce la Toscana e rappresenta il modo di vivere forte e intraprendente del suo popolo. L'Arno.it desidera raccontarlo con le sue storie, fatiche, sofferenze, gioie e speranze. Senza dimenticare i molti toscani che vivono lontani, o all'estero, ma hanno sempre nel cuore la loro meravigliosa terra.

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