– Marina Sacchelli –
Villa Roncioni a Pugnano, nel comune di San Giuliano Terme (Pi): non poteva esserci luogo migliore per il concerto finale del XII Festival Internazionale Fanny Mendelssohn, svoltosi domenica 25 maggio. Accolti dal direttore della Fondazione Cerratelli, Diego Fiorini, siamo stati introdotti emotivamente nella storia dell’antica dimora e dobbiamo ammettere che le vite dei celebri personaggi, proprietari della villa, prima fra tutte Isabella Roncioni e di tanti illustri ospiti che soprattutto nell’Ottocento vi soggiornarono, hanno contribuito a creare un’aurea magica che si è soffermata nella nostra immaginazione per tutta la durata del concerto.
Ad esibirsi nell’ultima data della kermesse è toccato al quartetto HADIMOVA composto da quattro musicisti napoletani: Patrizio Rocchino e Carlo Coppola (violino), Paolo di Lorenzo (viola) e Dario Orabona (violoncello). A suggellare l’affiatamento dei quattro artisti, persino il nome, risultato delle iniziali di Haydn, Dittersdorf, Mozart e Vanhal, che non a caso, spesso, si esibivano suonando insieme.
Il primo quartetto eseguito, n. 19 in Do maggiore “Delle dissonanze” composto da quattro movimenti “Adagio, Allegro”, “Andante cantabile”, “Minuetto e Trio. Allegro” e “Allegro molto” fu composto da Mozart e dedicato ad Haydn e fu eseguito per la prima volta nel gennaio del 1785 a Vienna, alla presenza dello stesso Haydn.

Complice lo sfondo nella sala dell’esibizione, dipinto per raffigurare e ricordare uno scalone interno della villa, durante il “Minuetto” non è stato difficile immaginare il giovane Lord Byron aggirarsi tra le belle stanze affrescate per assistere ai consueti concerti mensili tenuti in villa per allietare gli ospiti dei Roncioni.
Nella seconda parte del concerto un altro capolavoro per quartetto d’archi, il n. 13 in Sol maggiore op. 106 di Antonin Dvorak. Composto a Praga nel 1895 anch’esso strutturato in quattro movimenti “Allegro, moderato”, “Adagio, ma non troppo”, “Molto vivace” e “Finale: Andante sostenuto. Allegro con fuoco”.
A differenza del quartetto mozartiano abbiamo avuto l’impressione di melodie più profonde e vigorose soprattutto nel finale e le nostre fantasie sono andate al famoso parco di Villa Roncioni, al castello diroccato, al laghetto, ad una immaginaria corsa a cavallo sognata ad occhi chiusi come peraltro abbiamo notato porsi all’ascolto tanti spettatori presenti in sala. Applauditissimi, i quattro artisti ci hanno concesso due bis, di cui uno omaggio a Puccini, onorando i numerosi abiti di scena delle opere del maestro contenuti all’interno di Villa Roncioni (collezione della Fondazione Carratelli).
A conclusione di questa bellissima rassegna musicale che ha riscosso un enorme successo, non possiamo che ringraziare Sandra Landini e Francesca Amato, le due anime dell’Associazione Mendelssohn, per l’enorme impegno profuso e la bravura dimostrata associando le meravigliose location ricche di storia della nostra Toscana ad eventi musicali di altissimo livello.
Appuntamento al prossimo anno. Da quanto abbiamo appreso si sta già lavorando al cartellone…
Marina Sacchelli


