Le forze dell’ordine all’alba di oggi hanno fatto scattare l’operazione “Prato Waste“, volta a fare piena luce su un traffico di rifiuti tessili dalle province di Prato e Pistoia a diverse regioni d’Italia e in alcuni paesi dell’Africa. Sei persone sono state arrestate (una in carcere, altre cinque ai domiciliari). Si tratta di quattro imprenditori italiani e due cinesi. Perquisizioni e sequestri tra Prato, Pistoia e Bologna. I reati contestati: attività organizzata volta al traffico illecito di rifiuti anche verso l’estero, facendo uso in alcuni casi di provvedimenti emessi dall’Albo nazionale gestori ambientali e di autorizzazioni di impianti di destinazione alterati ad hoc a seconda delle esigenze.

Identificate inesistenti società di trattamento rifiuti che operavano anche spedizioni all’estero di rifiuti tessili, nonché diversi luoghi di stoccaggio illecito in varie regioni italiane. Indagati altri 10 soggetti titolari di plurime ditte anche fittizie, sia di origine italiana che cinese.

L’operazione è stata coordinata dal procuratore capo della Repubblica di Firenze, Giuseppe Creazzo, dal sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia Leopoldo De Gregorio e condotta dalla polizia municipale di Prato insieme agli agenti della polizia provinciale.

L’indagine è nata nel 2018, dalla polizia municipale di Prato, partendo dall’analisi della gestione dei rifiuti prodotti da alcune confezioni di abbigliamento e pronto moda a conduzione cinese, con particolare riferimento al ritiro degli scarti tessili effettuata ad opera di soggetti di nazionalità cinese risultati, dalle verifiche compiute, non iscritti all’Albo nazionale dei gestori ambientali.

Foto: Confartigianato Imprese Prato

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