Guido Martinelli

Dopo la prima fase mattutina, il secondo appuntamento della terza rassegna “Le muse contemporanee e Note D’arte” organizzata dall’associazione Fanny Mendelssohn e diretta da Sandra Landini in collaborazione con Sandro Petri, che si è svolto presso le Officine Garibaldi pisane, ha avuto due ottime appendici: una pomeridiana e una serale. L’importante evento musicale ha visto nel pomeriggio l’esibizione del duo Teresa Kaban e Henryk Blazej. Teresa Kaban è una pianista polacca laureatasi nel 1977 all’Accademia di Cracovia e perfezionatasi con figure eccellenti del pianoforte polacco come R. Bakst e S.Akenase. Grande solista, si è esibita nei principali teatri europei e mondiali e ha al suo attivo anche registrazioni radiofoniche e televisive nel suo paese e all’estero. Tiene Masterclass, in modo particolare su musica di Chopin, in Gran Bretagna, Polonia e Usa. La critica internazionale si è spesa in numerose lodi sulle sue interpretazioni specialmente nell’esecuzione dei Preludi e delle Polacche di Chopin.

È stata accompagnata dal flauto del connazionale Henryk Blezej, altra figura di rilievo nel suo campo per l’eccezionale talento che gli è stato riconosciuto già nel periodo degli studi. Anch’egli ha sia tenuto innumerevoli concerti in patria, Europa e nel mondo ottenendo eccellenti recensioni e come la collega pianista ha effettuato numerose registrazioni in Polonia, per la Bbc londinese e altre radio europee. Pure lui tiene Masterclass nel suo paese, in Gran Bretagna e negli Usa. Un duo di assoluto valore esibitosi nella stupenda sala di questa “cattedrale di vetro” di Via Gioberti che ha dimostrato, anche in questa occasione, di essere una risorsa culturale insostituibile per la città.

I due musicisti hanno eseguito brani di autori recenti partendo da Alberto Ginastera (1916-1983) maestro argentino di madre italiana e padre spagnolo, dalla importante attività didattica che lo vide formare, tra gli altri, Astor Piazzolla. Fu autore fecondo ed eclettico che partì dalla musica tradizionale del suo paese per concludere il suo lungo e composito percorso musicale con la musica rock attraverso il contatto con il grande tastierista rock Keith Emerson che realizzò un adattamento di un suo brano. Di lui il talentuoso duo ha suonato tre danze argentine op. 3. prima di dedicarsi alla Suite antique del contemporaneo inglese J. Rutter (1945), Dopo i tre movimenti (Prelude, Ostinato, Aria) dell’opera di questo organista, compositore, direttore di coro ed orchestra nonché arrangiatore e produttore musicale, il duo ha fato risuonare le note della Sonatina dell’ungherese Pal Jardanyi (1920-1966) per passare alla Suite di danze della terra natia del bulgaro Assen Karastojanov e concludere l’interessante percorso musicale con il rumeno George Enescu e il Cantabile e presto di questo importante pianista, pedagogo e direttore d’orchestra proveniente dalla terra che anticamente era definita figlia di Roma.

Alle 21.15 la lunga giornata delle muse dei nostri giorni è giunta al termine con un altro duo proveniente dalla terra dell’indimenticato papa Karol Wojtila. Trattasi della violinista Ludmila Worobec-Witek e del pianista Artur Jaron. Ludmila W.W. è una violinista ucraina formatasi nelle eccellenti scuole musicali del suo paese da cui ha spiccato il volo ottenendo riconoscimenti per le sue interpretazioni di musica russa e slava prima di stabilirsi in Polonia negli anni 90. Lì ha iniziato un’intensa attività da solista e nelle più importanti orchestre che si è poi allargata a tutto l’est europeo e non solo. Il suo collega, Artur Jaron, è un polacco proveniente dalla prestigiosa Accademia Musicale di Cracovia, che gli ha permesso di sfruttare le sue doti iniziando una fertile attività di solista e camerista attraverso concerti in tutta Europa e negli Usa, oltre a registrazioni musicali internazionali di prestigio.

Nel corso del concerto, svoltosi in una folta cornice di pubblico, sono aleggiate nell’aria del bel salone delle Officine le note di due grandi autori polacchi. Il primo è stato Ignacy Jan Pederewski (1860-1941),pianista, compositore ma anche politico e diplomatico polacco. Di questo mago della tastiera, nonché politico influente in quanto ardente patriota, rimangono tracce ancor oggi in quasi tutte le città polacche e in altre del mondo grazie alle vie dedicate a lui. I due musicisti hanno suonato dello stimato autore polacco la Melodia op. 16 n.6, la Suonata in la minore op. 13, il Minuetto in Sol maggiore op. 14 n. 2 e la Legende in La bem. Maggiore op. 16 n.1. Il secondo importante musicista polacco i cui brani erano presenti nell’esibizione è stato Karol Szymanowski (1882-1932), compositore e pianista polacco la cui musica fu influenzata sia da autori classici sia, dagli anni 20 del novecento, dalla danza folclorica dei montanari polacchi delle regione del Tatra. Tali influenze sono parse evidenti nella Sonata in re minore op.9 con cui si è conclusa la parte ufficiale del concerto. Infatti, il pubblico, avvinto dalla qualità dei due musicisti, ha richiesto al duo ben quattro bis elargiti generosamente e in cui è emerso il tocco struggente del violino di Ludmila Worobec-Witek.

Il pubblico è uscito soddisfatto per un altro momento di qualità di questa rassegna che non tradisce mai le aspettative.

  • Le foto del concerto serale (la prima in alto e le ultime quattro) sono di Alessio Alessi 

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