– Marina Sacchelli –
Serata memorabile quella del 15 maggio per il pubblico presente al concerto per violoncello e pianoforte del XII Festival Musicale Internazionale Fanny Mendelssohn. La splendida sala dello Zodiaco della cinquecentesca villa di Corliano a San Giuliano Terme, è stata infatti teatro di un’esibizione che resterà negli annali. La grande attesa del duo composto da Sergey Antonov, violoncellista russo-americano, e dal pianista svedese Carl Ponten non ha deluso le aspettative proponendo un programma molto interessante e di grande impatto soprattutto nella parte finale.
Il concerto è iniziato con i cinque movimenti della “Suite per Violoncello e Pianoforte op.16” di Camille Saint-Saens, un’affascinante mescolanza di stili, da Bach a Schuman. I due strumenti hanno avuto un’eccezionale interazione ma è soprattutto nel primo movimento, il Preludio, dove l’accompagnamento del pianoforte è stato molto discreto, che si è avvertita tutta la bravura e la forte personalità di Sergey Antonov.

Il concerto è proseguito con le eleganti melodie della “Sonata per pianoforte e violoncello op. 38”, opera di un ventiduenne compositore italiano di fine 800, Francesco Cilea, per terminare con “Variazioni su un tema di Paganini” di Gregor Piatigorsky . Questa composizione offre ai violoncellisti la possibilità di esprimere il loro talento e la loro sensibilità musicale sfruttando sia le potenzialità dello strumento, creando sonorità come ad esempio il pizzicato, sia l’espressione di emozioni e la creazione di nuove idee.
È stato a questo punto che ci siamo resi conto del privilegio di assistere all’esibizione di un musicista osannato dai critici di tutto il mondo e considerato una vera e propria star, nella sua prima ed unica tappa in Toscana. Applaudito con entusiasmo, il duo ha concesso il bis eseguendo ”Concert Polonaise” di David Popper, poi, richiamato ancora dal pubblico, ha eseguito “Dream” della compositrice americana Amy Beach.

Al termine del concerto, di fronte a un plurisecolare platano nel giardino illuminato della villa (una leggenda sostiene che sia stato piantato come “Albero della libertà” dai francesi repubblicani quando fecero il loro ingresso in Toscana alla fine del Settecento) è stato offerto un gustoso buffet salato e un calice di prosecco per brindare come sempre a queste belle serate connubio di arte, storia e musica.
Il prossimo appuntamento è il 23 maggio, in un’altra dimora storica del territorio pisano, Villa Rita, in località Uliveto Terme, comune di Vicopisano (Pi).
Marina Sacchelli

Foto di Alessio Alessi